Sicilia, blocchi e sciopero trasporti contro prezzi carburanti
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fonte:
- Reuters
PALERMO (Reuters) – Da ieri in Sicilia gruppi di camionisti, pescatori, agricoltori e attivisti stanno bloccando la circolazione attorno ad alcune città per protestare contro il prezzo dei carburanti. La protesta, che viaggia anche su Facebook e su altri social network, è stata ribattezzata "operazione vespri siciliani" ed è lanciata dal cosiddetto "movimento dei forconi" e dai trasportatori dell’ Aias, che questa mattina hanno annunciato di aver organizzato un centinaio di presìdi nell’ isola e di voler continuare la protesta fino al 20 gennaio. I manifestanti attuano blocchi a singhiozzo, in particolare dei Tir, riferiscono testimoni. Presìdi sono in corso tra l’ altro a Messina, allo svincolo di Tremestieri (per arrivare al Porto e effettuare l’ attraversamento dello Stretto), al porto di Palermo e a Catania, al mercato ortofrutticolo di Vittoria (Rg), ma anche sulla statale 640 per Caltanissetta. Ci sono blocchi anche sulla statale 114, nei pressi della raffineria Isab Nord di Priolo, in contrada Spalla, tra Siracusa e Priolo, agli svincoli autostradali di Avola, Rosolini e Lentini e sulla statale 194. I manifestanti chiedono la riduzione delle accise e sconti per alcune categorie. Secondo l’ associazione per i diritti dei consumatori Codacons, "nell’ Isola il prezzo della benzina è il più caro d’ Europa" e quest’ anno ogni automobilista spenderà in media 202 euro in più. La giunta regionale ha presentato la scorsa settimana un esposto all’ Antitrust per accertare l’ eventuale esistenza di pratiche concordate tra le imprese per mantenere più elevato il costo dei carburanti in Sicilia, dove, insieme alla Sicilia, si raffina circa il 40% del greggio lavorato in Italia. Oggi, secondo l’ agenzia di settore Staffetta, in Sicilia la benzina verde costa in media 1,747 euro contro una media nazionale di 1,758, il diesel 1,732, rispetto a 1,721 di media.
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