“Siamo noi a riscuotere la tassa, si apra subito un tavolo di confronto“
Bollo auto, Regioni preoccupate
“Siamo noi a riscuotere la tassa, si apra subito un tavolo di confronto“ I dubbi del ministro Bersani: era meglio la rottamazione per rinnovare il parco auto e combattere l`inquinamento
ROMA. Regioni preoccupate perché alla fine farlo pagare toccherà a loro, un gettito previsto di 538 milioni di euro, ben superiore alle aspettative iniziali. Bollo auto sempre al centro di polemiche e richieste di aggiustamenti. Le associazioni consumatori mettono in rilievo come a essere colpiti saranno i meno abbienti, quelli che l`auto nuova non se la possono proprio comprare e son costretti ad andare in giro con gli Euro 0 o Euro 1. Problema serio, tanto che anche chi ha voluto a gran voce la tassa sembra in difficoltà e quasi sul punto di ripensarci. “Il ministero delle Finanze fa scelte che dovrebbero essere aggiustate – dice Pecoraro Scanio, ministro dell`Ambiente, Verdi – non si può prendere una cosa che abbiamo chiesto come la tassa sui veicoli inquinanti, e poi con un trucco estenderla a troppe auto“. Soprattutto mentre i conti pubblici fanno registrare nuovi segnali positivi, a partire dal fabbisogno statale migliorato rispetto al 2005. Più soldi del previsto. L`ultima versione della stangata sul bollo auto darà al Fisco 538 milioni di maggiori entrate, 86 milioni in più rispetto a quanto era stato previsto con la prima versione degli aumenti. Si scopre leggendo l`emendamento 3.141 depositato ieri dal governo in Commissione Bilancio. L`aumento generale darà 428 milioni e mezzo, mentre il superbollo over 100 Kw varrà 109 milioni e 500mila euro. Calcolo con beffa. Inizialmente per l`aumento generalizzato del bollo era previsto un gettito di 364 milioni di euro. Ma i tecnici del ministero hanno voluto calcolare gli introiti in maniera più precisa possibile. Il nuovo gettito è stato fatto “sulla base dai dati forniti dal Ced-Motorizzazione al 19 ottobre 2006“. Ovvero conteggiando anche le auto acquistate dopo l`entrata in vigore (il 3 ottobre) del Decreto fiscale che prometteva l`esenzione biennale dal bollo per le nuove Euro 4 e Euro 5, misura poi cancellata durante la conversione in legge dalla Camera. Il decreto è ora al Senato. Assegni e detrazioni Irpef. Un emendamento complesso il 3.141, dove il bollo auto e le nuove norme sulla compensazione dell`Iva daranno il grosso alla copertura della rimodulazione delle detrazioni Irpef per figli e mogli a carico, per gli assegni alle famiglie numerose, da quelle incapienti a quelle con 45mila euro di reddito familiare, per l`utilizzo delle detrazioni da parte del genitore più ricco, per l`aumento del 15% di tutti gli assegni familiari. L`importo degli assegni varierà fra 1650 e 7500 euro a seconda della composizione del nucleo familiare e sarà corrisposto intero per redditi fino a 12mila 500 euro. Un aumento fra 1000 e 1550 euro è previsto per nuclei con un solo genitore. Previste anche ulteriori detrazioni per la moglie a carico nella fascia di reddito fra 29mila e 32mila 500 euro. Regioni preoccupate. “Il governo si sta muovendo come un elefante in una cristalleria – dice il coordinatore degli assessori regionali al Bilancio, Romano Colozzi – vogliamo che sia aperto un tavolo di confronto. Riscuotere il bollo e fare i controlli è compito nostro, vogliamo una semplificazione che elimini il contenzioso“. I dubbi di Bersani. Il nuovo bollo non piace a nessuno, nemmeno nella maggioranza. Il dissenso più qualificato arriva da Pierluigi Bersani, ministro delle Attività produttive. “Il bollo auto? Sarebbe stato meglio incentivare la sostituzione del parco auto, molto vecchio e molto inquinante“, dice il ministro. Insomma, meglio la rottamazione. Poveri nel mirino. Ma la domanda è un`altra: chi colpisce la nuova tassa di circolazione? “Colpisce le auto dei ceti meno abbienti – dice Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori – di quelli che non si possono permettere l`acquisto di un`auto Euro 4. Il superbollo sui fuoristrada aveva un senso là dove colpiva auto inquinanti a redditi elevati“. “L`aumento è inaccettabile, colpisce i meno abbienti – dice Adiconsum – vanno colpite solo le auto di lusso che, fra l`altro, beneficeranno della direttiva Ue sull`Iva“. Il Codacons è andato oltre, ha calcolato quanto pagherà un autobilista italiano in più per la propria auto il prossimo anno: fra bollo, assicurazione, autostrade, benzina, parcheggi e multe si arriverà a 403 euro in più.
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