24 Marzo 2005

Siae verso il commissariamento

Siae verso il commissariamento
Tra denunce e polemiche il governo decide stamattina

ROMA – Per la Siae è il giorno della verità. Stamattina a decidere sarà il Consiglio dei Ministri, al quale Urbani ha passato la palla vista la difficoltà di sbrogliare una matassa tanto intricata. Dopo la pioggia di accuse, denunce, polemiche, mentre la Procura di Roma ha aperto un?inchiesta, il commissariamento della Società sembra scontato e il nome che circola è quello di Franco Sicilia, attuale capo del dipartimento Spettacolo al ministero dei Beni Culturali.
Urbani ha illustrato la situazione denunciando uno «stato di disfunzione grave e permanente» e «gravi irregolarità e manchevolezze di gestione». Al vertice della Siae è attualmente il Cda annullato dal Consiglio di Stato e successivamente rieletto dall?assemblea tra le polemiche. La Procura si è mossa in seguito agli esposti del Codacons. Il Parlamento, che doveva esprimere un parere consultivo sul presidente Migliacci, non si è pronunciato. E gli autori dell?Acep e dell?Uncla (tra gli aderenti figurano Dalla, Mogol, Paoli, Celentano, Zucchero, Barbarossa, D?Alessio, Vasco Rossi, Guccini, Vanoni, Reitano e altri, in pratica il gotha della musica nazionale) hanno indirizzato un appello a Ciampi e Berlusconi reclamando «una decisione forte e risolutiva che tragga fuori dalla palude una società che è patrimonio di tutti gli italiani».
«Noi autori, che garantiamo l?80 per cento degli introiti della Siae, non siamo rappresentati in misura adeguata», spiega Lucio Dalla. «E? un equivoco di base, un paradosso da risolvere. Bisogna rifare i giochi, rivedere lo statuto. Così non si può andare avanti, anche alla luce dell?evoluzione della tecnologia, dei nuovi sistemi di comunicazione e riproduzione».
L?ipotesi di commissariamento ha scatenato nuove polemiche. Contraria l?assemblea Siae, che rivendica la buona salute dei conti. I Ds (Grignaffini, Giulietti) accusano il governo di «grave ingerenza politica». Contrari anche Verdi (Cortiana), Margherita (Colasio) Antonello Venditti («prospettiva inammissibile»). Un?interrogazione di Barbieri (Udc) avanza dubbi sulla legittimità del cda, mentre Caparini (Lega) parla di «gravi irregolarità» così come Rositani di An, mentre il forzista Lainati denuncia «irregolarità di bilancio» e l?Udeur invoca l?immediato commissariamento della società.

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