28 Aprile 2005

Siae sempre più nella burrasca.

ROMA – Siae sempre più nella burrasca. Mentre il commissariamento appare l?unica soluzione ormai praticabile («riporterebbe serenità nell?ambiente», ha affermato Mogol) per salvare dal baratro la Società al centro di accuse, veleni, denunce e un?indagine della Procura, c?è chi pretende l?apertura di una commissione parlamentare d?inchiesta: un gruppo di senatori e deputati (di An, Forza Italia, Udc) ha scritto nei giorni scorsi a Pera e Casini, e ieri si sono aggiunti Maggi di An e il leghista Brignone.
Intanto sul tavolo del neo-ministro della Cultura Buttiglione, piovono nuove interrogazioni: sono firmate Lega e Udc, in aggiunta a quelle presentate dall?Udeur. Di sicuro, il ?caso Siae? sarà una delle prime patate bollenti che Buttiglione si troverà ad affrontare, mentre sabato scorso il governo ha approvato un decreto sulla tutela del diritto d?autore che di fatto aumenta il controllo di Palazzo Chigi sulla Siae: un segnale, secondo molti, che prelude al commissariamento. E la polemica infuria. La settimana scorsa i membri dell?assemblea Siae hanno chiesto alle commissioni Cultura di Senato e Camera (che si erano astenute) la ratifica della nomina di Franco Migliacci a presidente della Società. Poi, 43 membri hanno scritto al neo-ministro di reintegrare nel cda i consiglieri Natale, Cugia, e Cecchini sospesi dal Consiglio di Stato e rieletti dall?assemblea. Il punto è che gran parte degli autori, a cominciare da Lucio Dalla, contestano proprio la rappresentatività di questa assemblea che lascerebbe fuori l?80 per cento dei soggetti che producono introiti per la Società.

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