15 Gennaio 2010

“Si ai distributori bianchi”

Vincolare le compagnie petrolifere a variare il prezzo dei carburanti alla pompa per un periodo predeterminato e dotare la cittá di distributori bianchi (cioè non legati alle grandi compagnie petrolifere). Le richieste arrivano dalla Felsa Cisl Salerno che, dopo aver raccolto le lagnanze di centinaia di automobilisti per il caro benzina, si mobilita in difesa degli utenti, sposando la proposta di Adiconsum. Stando ad una stima effettuata dal sindacato, le nuove impennate dei prezzi costringono le famiglie a spendere di media tra i 150 ed i 200 euro in più l’ anno, se si calcola che in 365 giorni si percorrono tra i 15 ed i 20 mila chilometri, per un consumo di 800-1000 litri. • «Occorre recuperare per i carburanti il meccanismo di adeguamento periodico del prezzo alla pompa, come avviene per gas ed elettricitá. Non bastano gli appelli alla responsabilitá dei petrolieri, inviati in questi anni dalle varie istituzioni politiche ed economiche. E’ evidente che ogni compagnia attua la propria variazione per i tre mesi successivi – si legge in una nota – Su queste azioni sollecitiamo il presidente dell’ Antitrust ad aprire un’ inchiesta in merito per fare luce sul caro prezzi. Il Governo nazionale e l’ Autoritá dell’ Energia devono fissare criteri trasparenti di adeguamento del prezzo del greggio e del prezzo alla pompa, affidando alla stessa Autoritá il controllo e il monitoraggio». • L’ obiettivo è quello di stoppare i cosiddetti monopoli verticali rappresentati dalle compagnie petrolifere, che estraggono petrolio e vendono benzina al pubblico. • Secondo la Felsa, invece, bloccando il monopolio, i consumatori potrebbero comparare i prezzi, conoscere la compagnia più conveniente ed operare pertanto una scelta. «Per questo, insieme all’ Adiconsum Salerno, chiediamo che anche in cittá possano esserci i cosiddetti "distributori bianchi" e che i gestori siano obbligati a esporre i prezzi sui totem». • Assolutamente favorevole alla campagna per il contenimento dei prezzi anche il Codacons. «Riceviamo in continuazione migliaia di proteste e in più di un’ occasione abbiamo proclamato giornate di "sciopero", invitando gli automobilisti a non fare rifornimento – spiega Matteo Marchetti – Al Sud, poi, siamo doppiamenti penalizzati perchè le compagnie alternative non hanno interesse ad aprire pompe. In Veneto, invece, c’ è maggiore concorrenza, motivo per cui si possono risparmiare fino a venti centesimo a litro su benzina e gasolio».

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