SHARM:DANNI A TURISMO PER 100 MLN,NESSUNO VUOLE PARTIRE
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fonte:
- Ansa
OPERATORI, SERVIREBBERO AIUTI DAL GOVERNO
(ANSA) – ROMA, 25 lug – Rischia di avere un impatto di oltre
100 milioni di euro per gli operatori turistici, nel solo mese
di agosto, la tragedia che ha colpito Sharm el Sheik, meta
turistica molto amata dagli italiani per gli straordinari
fondali, il mare limpido, il clima caldo e accogliente, i prezzi
bassi. Il crollo attuale di prenotazioni verso la meta egiziana
é al momento del 100% e per l`intero Egitto del 75% mentre la
conferma dei pacchetti di viaggio già acquistati è dell`ordine
del 25%.
Inoltre, in preda ad un effetto domino, le cancellazioni
stanno riguardando anche altre destinazioni tra le quali la
Turchia e New York, oltre alla capitale inglese.
Da parte degli operatori turistici si mostra massima
attenzione alle esigenze e alle richieste dei clienti. “Anche
chi non ha acquistato un pacchetto turistico per Sharm ma per
altre zone dell`Egitto – osserva il presidente della Fiavet,
Antonio Tozzi – per quanto possibile si cercherà di assecondare
le richieste del turista“. Intanto, fino a quando vige lo
sconsiglio della Farnesina, che vale solo per Sharm, il cliente
che non volesse partire ha diritto a tre opzioni: il
differimento del viaggio; la scelta di una destinazione
alternativa equivalente o il rimborso totale di quanto versato.
Ma le associazioni per la difesa dei consumatori sono già
sul piede di guerra. Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori
stanno addirittura pensando a cause pilota di risarcimento danni
contro lo Stato Italiano per conto di cittadini che hanno deciso
di rinunciare alla propria vacanza a seguito degli attentati.
“Senza entrare nel merito delle scelte politiche del Governo –
affermano le quattro associazioni – il non ritiro delle truppe
in Iraq può essere considerata una concausa che ha determinato
la situazione attuale e di conseguenza la rinuncia ai viaggi
all`estero da parte dei consumatori, demotivati, impauriti e non
disposti a rischiare“.
Critiche le associazioni sono anche con i tour operator e
con lo stesso ministero degli Esteri. “I maggiori tour operator
italiani, secondo le segnalazioni che arrivano – dicono le
quattro associazioni – imporrebbero ai turisti italiani che mesi
fa avevano prenotato di andare lo stesso in Egitto pena il
pagamento delle penali. Quando ci sono attacchi terroristici la
rinuncia non dipende dalla volontà del consumatore e quindi non
possono esistere penali. Se le agenzie sono in difficoltà per
l`enorme afflusso di rinunce non si tratta di un problema che
può essere addossato sulle spalle dei consumatori“.
E il presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti, si
dice “adirato“ perché non ci sarebbe stato “uno sconsiglio
formale della Farnesina ad andare nei luoghi appena colpiti
dall`attentato“.
Il mondo economico è poi diviso sul da farsi, se chiedere
cioé indennizzi al governo per l`ulteriore colpo che ha subito
il settore turistico o invece andare avanti senza richieste.
“E` dall`11 settembre che chiediamo al governo di aprire gli
occhi su questo settore – osserva il presidente della Fiaver –
ma certo l`economia italiana soffre e non so se saremo mai
ascoltati“. “Abbiamo escluso anche solo l`ipotesi di una
simile richiesta – dice il presidente di Astoi, Albero Corti –
perché un governo che non ha ritenuto di sostenere il settore
dopo l`11 settembre 2001 o dopo lo tsunami dell`inverno scorso,
figurarsi se pensa di aiutare il nostro settore che ricordo, per
inciso, è la maggiore industria del Paese e quella che fornisce
il più alto contributo alla creazione di posti lavoro“.
(ANSA).
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