3 Luglio 2006

Sfida tra i conducenti delle “auto bianche“ e il Codacons

Il partito di Berlusconi accusa l`esecutivo: “Atto punitivo“

L`ira dei tassisti: “Azioni a sorpresa“

Forza Italia attacca ma il Polo è diviso Sfida tra i conducenti delle “auto bianche“ e il Codacons. In arrivo blocchi e scioperi



Roma. Continua la protesta dei tassisti, ancora in rivolta contro la liberalizzazione delle licenze decisa venerdì dal governo. “Le regole non si concertano, ma la disponibilità a uno scambio di opinioni c`è“, replica il ministro per lo sviluppo economico, Bersani, all`accusa di avere varato il provvedimento senza un confronto. Ma è polemica tra i 50 mila tassisti, che hanno proclamato lo sciopero nazionale per l`11 luglio, e il Codacons, l`associazione dei consumatori, che per lo stesso giorno ha indetto una manifestazione in difesa del decreto legge davanti a Palazzo Chigi. A Torino, dopo lo stop di 20 ore tra venerdì sera e sabato, alle 16 è ripreso lo sciopero a singhiozzo all`aeroporto e in città: i taxi hanno bloccato l`accesso delle auto a Caselle. Proteste spontanee si sono registrate anche a Milano, mentre a Roma il servizio è stato regolare, “ma da domani potrebbe esserci qualche sorpresa“, ha annunciato il responsabile dell`Ait, Associazione italiana tassisti, Carlo Bologna, tra i più agguerriti contro il dl varato dal consiglio dei ministri. Bologna non ha voluto specificare quali forme di lotta o altro tipo di azioni intendono mettere in atto i tassisti, limitandosi a dire che “tutto quello che è lecito fare sarà fatto, tutto quanto possiamo permetterci“. Si riunirà stamattina inoltre il direttivo nazionale di Unica, l`associazione di tassisti che fa riferimento al Filt-Cgil, per decidere strategie e forme di lotta. Il provvedimento sulle liberalizzazioni continua invece a dividere il centrodestra. Forza italia non cede di un millimetro dal suo atteggiamento di muro contro muro, con il vice coordinatore Cicchitto che conferma “il nostro giudizio sul carattere ambiguo e in qualche caso punitivo del provvedimento“. Ma Udc e parte di Alleanza nazionale esprimono un grande rammarico: “Le liberalizzazioni dovevamo farle noi“. “È stato un errore non trovare un punto di equilibrio, nei cinque anni di governo del centrodestra, sulla via della modernizzazione del Paese“, ha riconosciuto il capofila della Destra sociale di An Gianni Alemanno. Gli ha fatto eco il leader dell`Udc Pier Ferdinando Casini: “Sulle liberalizzazioni mi sarebbe piaciuto che quando era al governo il Polo avesse avuto più coraggio. Anche se le decisioni del governo Prodi rinviano tutti i nodi che dovevano essere sciolti, soprattutto in materia di risanamento della finanza pubblica“. E se l`ex leader dell`Udc Follini si è detto “critico“ sulla manovra che ha definito “minimalista“, ha anche invitato i tassisti a “non temere un salto nel buio“ perché “talvolta queste cure hanno dato buoni effetti“. Duro, invece, il commento di Gasparri dell`esecutivo di An. “Non ci vuole molto ingegno per capire che il governo abbia voluto colpire ambienti e categorie che alle ultime elezioni hanno scelto il centrodestra“. E il compagno di partito Storace ha avvertito: “Preoccupa lo spirito che sembra affiorare nel centrodestra“.

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