14 Febbraio 2022

SERVIZIO CIVILE: AMESCI, CODACONS, ADOC E ASSOTV CONTRO L’AMMISSIONE DEI GIOVANI CON RISERVA AL NUOVO BANDO

Inviata diffida al Dipartimento per le Politiche giovanili per chiedere eliminazione dell’ammissione con riserva al bando volontari ed una comunicazione istituzionale adeguata “che per un servizio civile, fiore all’occhiello Italiano, è doverosa e fondamentale”

 

Dopo la richiesta di modifica del termine del nuovo bando, Amesci, Codacons, Adoc e AssoTv tornano a diffidare il Dipartimento per le Politiche Giovanili ed il Servizio Civile Universale per chiedere la cancellazione dell’ammissione con riserva e, quindi, la corretta esecuzione del Decreto Monocratico n. 816/2022 TAR LAZIO Rg n. 1190/2022 che, in maniera chiara e corretta, disponeva in capo al Dipartimento l’inequivocabile obbligo di riaprire il termine per consentire ai giovani la presentazione delle domande di partecipazione e non ordinava nessuna ammissione con riserva.
Dinanzi alla pubblicazione della proroga del termine di cui all’articolo 2 del Bando integrativo del 25 gennaio 2022 da parte del Dipartimento, peraltro a ridosso della scadenza delle ore 14:00 del 10/02/2022, con cui si è stabilito che “le candidature presentate successivamente alle ore 14:00 del 10 febbraio 2022 fino al predetto termine del 9 marzo 2022 sono ammesse con riserva”, le 4 organizzazioni hanno ritenuto doveroso intervenire per invitare il Dipartimento ad assicurare piena, fedele ed esatta ottemperanza al Comando Giudiziale che prescrive la “rideterminazione del termine per la presentazione delle domande di partecipazione ai nuovi programmi oggetto di finanziamento in forza del Decreto del Capo Dpgscu pubblicato il 25 gennaio 2022 che appare eccessivamente, ed irragionevolmente, costretto a fronte del diverso termine invece assegnato per la presentazione delle domande relative ai programmi già originariamente ammessi a finanziamento” senza ordinare alcuna ammissione con riserva dei giovani. Una riserva quindi illegittima e pregiudizievole del Servizio civile stesso e dei diritti dei giovani che non sono, né potevano esserlo, neanche parte del processo tant’è che non hanno avanzato al TAR alcuna richiesta di ammissione con riserva (l’unica che avrebbe legittimato la riserva operata del Dipartimento).
Ciò che le 4 organizzazioni chiedono con la diffida, certe che il Dipartimento vorrà cogliere nell’invito lo spirito collaborativo coerente con l’esigenza ed i diritti dei giovani che non possono in alcun modo subire gli effetti di una riserva, è di salvaguardare il principio di allargamento a più giovani delle possibilità ed occasioni che offre il Servizio civile, eliminando ogni riferimento all’arbitraria e illegittima riserva e disponendo un’intensa attività di comunicazione istituzionale, che assicuri quella doverosa pubblicità, anche radiotelevisiva, e condivisione, che per un servizio civile, fiore all’occhiello Italiano, è doverosa e fondamentale anche nel rispetto del principio di parità di trattamento rispetto alla campagna pubblicitaria fatta per il bando originario e non a seguito della riapertura dei termini.
Ad oggi il “messaggio istituzionale” che viene inviato ai giovani dal Dipartimento è di disincentivo alla presentazione di domande stante la minacciata precarietà della loro candidatura e della possibilità di essere concretamente selezionati dagli enti.

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