«Serve una proroga per le schede danni»
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fonte:
- Gazzetta di Modena
BOMPORTO Hanno scritto a Vasco Errani e ai Comuni di Bomporto e Bastiglia per chiedere una proroga nei tempi di consegna per le schede per la quantificazione del danno e, lunedì sera, si sono riuniti nuovamente in assemblea in teatro per decidere se organizzare una manifestazione pubblica e scrivere una nuova lettera a prefetto e sindaci. I componenti del comitato ArginiaMo vogliono conoscere i responsabili dell’ alluvione e pretendono che venga riconosciuto il rimborso di tutto il danno subìto. Tante persone durante la serata hanno portato la loro testimonianza, come Maria Cristiana Cavalli, 56enne di Bomporto che da quando l’ inondazione si è abbattuta sul paese vive, a sue spese, in albergo. «Voglio qui Renzi, voglio Letta, voglio che si richiami l’ attenzione in modo forte tutti insieme – ha detto – i comitati si devono compattare perché i riflettori non si spengano su di noi e vorrei che ci fossero i sindaci qui». Tante le analogie emerse con il post-terremoto e al teatro era presente una nutrita delegazione di Sisma.12 che ha dato alcuni suggerimenti su come districarsi nella giungla burocratica. «Lottate perché quanto vi sarà riconosciuto sia un indennizzo e non un contributo – ha suggerito Elena Busi – e dopo i sei mesi di proroga per le tasse non aspettatevi altre proroghe. Nel dopo terremoto c’ è chi ha dovuto accendere un finanziamento per gli adempimenti fiscali…». E come ha fatto Sisma.12, è nata l’ idea di bloccare il Canaletto all’ altezza della Cappelletta del Duca. Decisione di cui si discuterà durante la riunione del direttivo di ArginiaMo prevista stasera. Intanto una manifesta pubblico è già convocata: sarà il 22 febbraio, alle 15, sotto la sede di Aipo. La organizzerà “Dal basso alla Bassa” e sarà a microfono aperto: tutti saranno liberi di dire ad Aipo quello che vorranno. All’ assemblea di lunedì c’ era anche Lisa Secchia per sottolineare quanto sia importante rivolgersi a qualcuno esperto nell’ affrontare problematiche come quelle sorte nel dopo alluvione, alludendo al Codacons. Ed è intervenuto anche il carpigiano Vanel Salati, componente di Eco Club che da anni denuncia la situazione del Secchia e la necessità d’ interventi di manutenzione. Salati ha indicato la grande quantità di risorse ricevute da Aipo, 32 milioni di euro, e “la responsabilità delle volpi e non delle nutrie nello scavare buche pericolose negli argini”. Serena Arbizzi.
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