Sequestrati beni per 500mila euro
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fonte:
- La Nuova Sardegna
di Giampiero Cocco TEMPIO La Class Action intentata da Codacons per un migliaio di passeggeri lasciati a terra da GoInSardinia la scorsa estate ha centrato il primo obiettivo. Il giudice Elisabetta Carta ha accolto la richiesta di sequestro preventivo disponendo il blocco di beni mobili, immobili e conti correnti della ormai ex società di navigazione per oltre mezzo milione di euro. Un provvedimento notificato ieri all’ amministratore delegato di GoInSardinia Gian Paolo Scano il quale, sinora, aveva soltanto fatto proposte verbali ma nulla di concreto in relazione al rimborso e al risarcimento danni agli oltre 12mila passeggeri lasciati a terra dal 29 agosto dello scorso anno. La storia. L’ amministratore di GoInSardinia dichiarò la crisi di liquidità informando autorità politiche e amministrative – presidenza del Consiglio della Regione, la prefettura di Sassari, questura e carabinieri, “scordandosi” di inviare la missiva all’ ente più importante, la Direzione marittima del nord Sardegna, l’ organismo che si occupò di calmare e traghettare le migliaia di persone lasciate, imbufalite, sui moli dalla ex compagnia di navigazione. GoInSardinia, che non aveva più soldi per pagare il carburante della traghetto El Venizeolos, nave noleggiata dalla compagnia armatoriale greca Anek Lines, ha riproposto la situazione di difficoltà finanziaria anche davanti al giudice civile pur di opporsi al sequestro. La difesa. Il difensore di GoInSardinia ha sostenuto, nelle sue controdeduzioni, che la situazione di crisi economica era già in atto al momento in cui il passeggero ha acquistato il biglietto, per cui «erano a conoscenza del rischio cui andavano incontro», citando una sentenza di Cassazione. Una tesi, questa dichiarata improponibile «per squilibro tra le parti», dal giudice Elisabetta Carta la quale ha rigettato tutte le controdeduzioni, compresa quella, solamente verbale, che asseriva futuri crediti derivanti alla ex compagnia di navigazione da una non documentata controversia internazionale, un presunto «arbitraggio inglese» avviato contro la compagnia armatoriale Anek Lines. Passeggeri danneggiati. Il giudice ha disposto il sequestro preventivo (con formula immediatamente esecutiva) per il solo danno esistenziale provocato da «disagio, sofferenza e ansia», quantificando questo danno in 400 euro per passeggero, oltre 100 euro di spese legali a testa. Per quanto riguarda il risarcimento delle spese sostenute per rientrare a casa e il rimborso del biglietto pagato a GoInSardinia sarà un giudizio di merito a quantificare le ulteriori e singole spese da addebitare alla ex compagnia di navigazione. Che se già dal 2014 navigava in cattive acque dopo il flop del mancato traghettamento, ora affonda sotto il peso di una duplice procedura giudiziaria, civile e penale. L’ amministratore delegato di GoInSardinia, Gian Paolo Scano, è iscritto sul registro degli indagati della procura della Repubblica di Tempio per truffa aggravata (su denuncia presentata da diversi passeggeri) e interruzione di pubblico servizio, fascicolo aperto sin dallo scorso anno dal capo della Procura gallurese, Domenico Fiordalisi. GoInSardinia, inoltre, davanti al giudice civile, non ha presentato le prove documentali di quanto va asserendo da tempo, ovvero l’ avvio di una procedura di rimborso, né prove documentali di un arbitrato internazionale contro Anek Lines. Class action: seconda fase. Ora non resta che attendere le mosse dello staff legale di Codacons, guidati dagli avvocati Carlo Rienzi, Marco Ramadori e Vittorio Marroccu (responsabile per il nord Sardegna) che avrebbero in mano le deleghe di altri 800 passeggeri e sarebbero pronti ad avviare la seconda fase della Class action intentata contro la ex compagnia di navigazione, e la reazione degli altri 11mila passeggeri. GoInSardinia, fondata nel 2013 da un gruppo di intraprendenti e coraggiosi imprenditori turistici isolani, aveva ottenuto successo traghettando da una sponda all’ altra del Tirreno diverse centinaia di migliaia di passeggeri. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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