«Senza errori di Rusli Bin l’ impatto era evitabile»
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fonte:
- il Tirreno
di Pierluigi Sposato GROSSETO Gli esperti del Codacons hanno elaborato una simulazione dell’ impatto della Concordia contro lo scoglio alle Scole. E hanno concluso che «se non ci fosse stato l’ errore del timoniere, l’ impatto poteva essere evitato». Alle 21.45 e 11 secondi era iniziato il «danno distruttivo», protrattosi per 8 secondi. Secondo Bruno Neri e Paolo Neri (Università di Pisa), Paolo Gubian (elettrotecnica e ingegneria dell’ informazione), Mario Piccinelli (ingegnere elettronico), la sagoma della Concordia poteva sfilare senza interessare il profilo dello scoglio; nella peggiore delle ipotesi, lo squarcio poteva avvenire 18,6 metri più verso poppa, «in corrispondenza dei locali Pem (compartimento 5) e con molta minore violenza (velocità angolare ridotta dal 60%)». L’ ipotesi dell’ urto evitabile «è la più probabile se si tiene conto anche dei precedenti due errori del timoniere Rusli Bin che hanno fatto perdere acqua alla nave avvicinandola agli scogli». Schettino ascolta e ringrazia la parte civile, che ha svolto una grande parte di lavoro anche per la difesa. Neri ha rivendicato la validità scientifica dei risultati del loro lavoro, proiettati compiutamente in aula dopo che nei mesi scorsi era stata fornita un’ anticipazione. E lo ha fatto perché uno dei consulenti della Procura, il professor Antonio Scamardella, ha bollato quel lavoro come privo di validità scientifica. Un confronto aspro che ha caratterizzato la parte finale dell’ udienza. Leuzzi, avvocato per Codacons, ha preteso da Scamardella l’ elencazione dei titoli e dei lavori. Codacons ha anche sollevato dubbi sul Dge: «Il fatto che si siano azionati gli ascensori non è sufficiente a spiegare il malfunzionamento del diesel generatore di emergenza – ha detto Gubian contestando le conclusioni dei periti – E se il Dge avesse avuto un qualche tipo di vizio? E se le prove fossero state fatte a carico inferiore». Domande comunque senza risposta, come non trovano spiegazione per Piccinelli le differenti date sulle schede di manutenzione. L’ udienza di ieri si era aperta con una dichiarazione spontanea di Francesco Schettino: «Nella fase di ammaino, sulla Concordia, se lo sbraccio non è corretto una scialuppa può rimanere incastrata nel ponte sottostante anche senza uno sbandamento», ha detto l’ imputato. Alcune scialuppe della Concordia avrebbero potuto essere calate regolarmente in mare se i verricelli di “sbraccio” delle scialuppe incastrate fossero stati alimentati anche dal generatore d’ emergenza, e i passeggeri che vi erano già saliti a bordo, anziché essere costretti a uscire dalle lance incastrate ai ponti sottostanti e a dirigersi in altri punti di raccolta della nave, potevano essere evacuati tempestivamente e, forse, ci sarebbero state meno vittime. «E’ il comandante che deve dare l’ abbandono nave perché il sistema è verticistico ed è lui il principale responsabile della sicurezza dei passeggeri». Così l’ ammiraglio Carannante ha risposto alla domanda del pm Navarro. Oggi controesame degli esperti Codacons e poi via alle consulenze di Inail , Avvocatura dello Stato e così via.
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