SEI UNA DELLE MIGLIAIA DI ITALIANE VITTIMA DI UN IMPIANTO DI PROTESI AL SENO PIP? AGISCI CON IL CODACONS E ARTICOLO 32 PER OTTENERE GIUSTIZIA!
SEI UNA DELLE MIGLIAIA DI ITALIANE VITTIMA DI UN IMPIANTO DI PROTESI AL SENO PIP?
AGISCI SUBITO CON IL CODACONS E ARTICOLO 32 PER OTTENERE GIUSTIZIA!
Questa azione è conclusa
I TERMINI DI ADESIONE SONO SCADUTI!
IMPORTANTE VITTORIA DEL CODACONS:
il
30 Aprile il Tar del Lazio, a seguito del Ricorso presentato dal Codacons e
dall’Associazione Art. 32, ha ordinato al Ministero della Salute di rivedere,
entro 20 giorni, il provvedimento con il quale ha fissato i limiti all’espianto
delle protesi PIP ed al reimpianto di nuove protesi.
INFATTI,
devono essere le donne che hanno subito l’impianto di protesi PIP – e non i
medici – a decidere se rimuoverle, anche in assenza di danni fisici o di un a precisa prescrizione medica.
Puoi agire anche se non hai subito danni fisici a causa dell’impianto delle protesi, semplicemente per averle impiantate!
Iscriviti subito entro il 20 febbraio 2012!
Puoi
agire anche se non hai subito danni fisici a causa dell’impianto delle protesi,
semplicemente per averle impiantate in Italia, dal 2001 al 2010!
PARTECIPERAI ALL’AZIONE COLLETTIVA CONTRO IL SERVIZIO SANITARIO
NAZIONALE CHE NON HA CONTROLLATO ADEGUATAMENTE ED EVENTUALMENTE CONTRO LE
STRUTTURE SANITARIE CHE HANNO IMPIANTATO LE PIP PER OTTENERE:
·
LA RIMOZIONE GRATUITA E LA
SOSTITUZIONE DELLE PROTESI PIP;
· IL RISARCIMENTO DEL DANNO MORALE,
ESISTENZIALE, ALLA VITA DI RELAZIONE, IN VIA EQUITATIVA, PER €. 10.000,00,
OLTRE ALLE SPESE DEL PRIMO INTERVENTO;
AVRAI,
ANCHE, LA VALUTAZIONE GRATUITA DELLA POSSIBILITA’ DI AGIRE PER IL RISARCIMENTO
DI TUTTI GLI EVENTUALI DANNI INDIVIDUALI DI VARIA NATURA SUBITI.
E’ dal 2001 che in Italia
vengono importate queste protesi PIP di marca francese, le quali sono state
impiantate in circa 4.300 donne italiane.
Nel 2010, l’autorità francese ha
riscontrato, in un sopralluogo effettuato presso l’azienda produttrice, che i
materiali utilizzati per il confezionamento delle protesi non corrispondevano a
quelli per cui vi era stata l’autorizzazione CE, ma, invece, venivano
utilizzati componenti molto pericolosi e non autorizzati dalla CE.
Pertanto, il Ministero della Salute
francese, dietro segnalazione del fatto da parte dell’autorità preposta, ha
ordinato che tali protesi venissero tolte dal mercato e che l’operazione di
espianto delle protesi PIP fosse posto a carico del servizio sanitario
nazionale per tutte le donne che le hanno impiantate, non solamente per quelle
che hanno subito danni fisici.
In Italia, in data 01/04/2010 l’Autorità
Italiana, dopo numerose segnalazioni di donne italiane di rottura di protesi
PIP, fastidi, irritazioni, noduli al seno, diramava una circolare con cui si
invitavano tutti gli operatori sanitari interessati a non utilizzare i
dispositivi PIP.
In data 30 giugno 2010, il Ministero della
Salute comunicava a tutti gli operatori sanitari di richiamare le loro pazienti
a cui erano state applicate PIP per sottoporle a visita clinico-diagnostica e
per effettuare un follow-up ravvicinato.
Successivamente, il Consiglio
Superiore di Sanità, in data 22/12/2011, esprimeva il seguente parere: “le protesi mammari cosiddette PIP sono
composte da materiale che non corrisponde agli standard internazionali…. Per le
protesi PIP non esistono prove di maggior rischio di cancerogenicità, ma sono
state evidenziate maggiori probabilità di rottura e reazioni infiammatorie…. Il
S.S.N. si farà carico degli interventi medico-chirurgici, laddove vi sia
indicazione clinica specifica”.
In data 29/12/2011 seguiva
l’Ordinanza del Ministero della Salute, la quale, tuttavia, nulla riferiva in
ordine agli interventi di rimozione e sostituzione delle protesi da porsi a
carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Ma il Ministero della Salute e quello dello Sviluppo
Economico, in base all’art. 17 del D.lgs 24.2.1997, n. 46, per come modificato
da ultimo dal D.lgs.25.1.2010, n. 37, AVREBBERO DOVUTO DA TEMPO CONTROLLARE LA
COMMERCIALIZZAZIONE DI QUESTE PROTESI. Infatti questi
Ministeri, direttamente o tramite organismi autorizzati, possono in ogni momento effettuare controlli presso il
produttore, i grossisti, gli importatori, i commercianti e gli utilizzatori,
con accesso nei luoghi di fabbricazione o con esame di laboratorio sui
campioni.
MA PER OLTRE 10 ANNI NESSUN CONTROLLO E’ AVVENUTO, nonostante
le numerose segnalazioni di rotture delle protesi PIP e di effetti secondari e
nonostante già nel giugno 2000 la Food and Drug Administation
avesse riscontrato a seguito di ispezione seri problemi nella produzione
e nel sistema di qualità della fabbrica, seppure con riferimento a protesi
saline.
PERTANTO ORA FAI MOLTA ATTENZIONE:
Se hai avuto un intervento di impianto delle
protesi PIP, anche se non hai subito ancora danni fisici, iscriviti subito all’AZIONE,
al costo di €. 380,00 (comprensivo dell’iscrizione al Codacons per un anno) per
ottenere:
1) Esame specifico ed individuale della tua
situazione, da parte di un pool di avvocati e medici specializzati;
2) La partecipazione ad un’azione
collettiva per ottenere:
a.
la
rimozione e la sostituzione, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, delle
tue protesi pericolose e dannose per la salute e l’impianto di nuove protesi;
b.
il
risarcimento dei danni esistenziali, morali ed alla vita di relazione subiti a
causa dell’impianto, da quantificarsi in via equitativa in €. 10.000,00 oltre alle spese del primo
intervento.
3) Valutazione individuale al fine della
possibile fattibilita’ di una causa individuale per ottenere il risarcimento
dei danni di varia natura eventualmente gia’ subiti (a costi e condizioni che
verranno successivamente indicati, a seconda dell’esito della valutazione del
danno subito).
Questa azione è conclusa
I TERMINI DI ADESIONE SONO SCADUTI!
CLICCA QUI per agire,
versando come contributo all’Associazione TER.MIL.CONS., ente delegato dal
CODACONS, la somma di €. 380,00, comprensiva dell’iscrizione al Codacons come
socio.
CHE
SUCCEDE DOPO CHE TI ISCRIVI?
- Successivamente
all’iscrizione, dopo il versamento dell’importo previsto, dovrai scaricare
i moduli che ti verranno indicati, compilarli, firmarli e, assieme ai
documenti richiesti, inviarli a TER.MIL.CONS. Nel caso in cui dovesse
mancare qualche documento verrai contattato. Pertanto, è importante
indicare l’indirizzo e-mail ed il numero di telefono corretti. Il pool di
avvocati esaminerà tutta la tua documentazione e ti ricontatterà
telefonicamente.
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- Tags: chirurgia estetica, pip, protesi al seno