Segreto fra il governo, e Novartis, casa produttrice dello sfortunato vaccino contro l’ influenza suina
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fonte:
- Il Mattino
Segreto fra il governo, e Novartis, casa produttrice dello sfortunato vaccino contro l’ influenza suina, comprato a milioni di dosi dal ministero della salute ma snobbato da pazienti e medici (oltre che dal virus stesso molto meno virulento di quanto si temeva). Milioni di dosi sono rimaste in magazzino. Il flop dei vaccini, come quello dell’ epidemia, è stato peraltro europeo. La gente non s’ è fidata, i medici di base erano poco convinti; e l’ epidemia, alla fine, non c’ è stata. Ora è il momento dei contratti e delle clausole che consentono recessi e disdette. Un sito ha pubblicato il testo del contratto, tanto restrittivo per l’ amministrazione pubblica quanto garantista per gli interessi dei produttori. Tra le altre cose davanti a richieste risarcitorie a Novartis per danni alla salute avrebbe dovuto pagare il governo. Inoltre esisterebbe una clausola che vincola Novartis al suo committente, il governo, solo fino a quando «ragionevole». Criterio, per definizione, interpretabile. Se il criterio di ragionevolezza fosse venuto a mancare Novartis si sarebbe potuta fare indietro: ma il governo avrebbe dovuto pagare lo stesso. Si apprende il prezzo di ogni dose; sette euro. Il che farebbe 168 milioni di euro, più tasse. In caso poi, magari per mancata autorizzazione di immissione nel commercio, il governo avrebbe comunque dovuto pagare un forfait di 24 milioni. Ieri è stata diffusa una precisazione che arriva da un concorrente di Novartis, Sanofi: tra la Sanofi Pasteur-Msd ed il ministero della Salute, si legge, «non c’ è mai stato alcun contratto per la fornitura di vaccini antipandemici». Lo ha precisato l’ amministratore delegato di Sanofi Pasteur-Msd, Daniel Jacques Cristelli. Nella preparazione del piano di vaccinazione contro l’ influenza A, ha rilevato Cristelli, «il ministero della Salute aveva inizialmente convocato due aziende per la fornitura di vaccini contro il virus A/H1N1, per un quantitativo di 48 milioni di dosi». Il ministero della Salute e il dipartimento per la prevenzione, ha quindi sottolineato Cristelli, «per primi hanno valutato che una dose di vaccino a soggetto sarebbe stata sufficiente al programma di vaccinazione». Quindi, ha concluso l’ ad di Sanofi Pasteur-Msd, «a fronte del contratto già ratificato con l’ altra azienda produttrice per 24 milioni di dosi di vaccini, il ministero non ha dato seguito nè firmato alcun contratto con Sanofi Pasteur-Msd». E sul giallo dei vaccini siaddensa la minaccia di class action del Codacons, come annunciato ieri. Nonchè una richiesta di indagine parlamentare, chiesta ieri dall’ Italia dei Valori.
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