Se tutti fanno già sconti a che servono i saldi?
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fonte:
- Gazzetta dello sport
È chiaro che il sistema italiano dei saldi va cambiato da cima a fondo, perché così com’ è organizzato rasenta la buffonata… 1 Perché dice questo? Perché ufficialmente i saldi cominceranno il 5 gennaio, a parte Sicilia e Basilicata che anticiperanno al 2 (e Molise e Alto Adige che dovranno aspettare il 7, mentre la Val d’ Aosta comincerà il 10). Ma in realtà quasi dappertutto la stagione degli sconti è cominciata già oggi. Si annunciano "promo- zioni" oppure si mandano mail e sms ai clienti abituali, invitandoli a fare un salto in negozio. A Milano parecchi commercianti, specie dell’ abbigliamento, stanno proponendo già da ieri sconti del 50% (gli esperti invitano a diffidare di offerte con ribassi superiori), a Torino gli pseudosaldi sarebbero cominciati un mese fa, a Firenze ci dànno dentro i grandi magazzini, esaltando le cosiddette tessere fedeltà, e i profumieri, a Roma ieri c’ è stato un mezzo ingorgo in via Cola di Rienzo per via delle ragazzine che volevano pigliarsi blue-jeans quasi regalati, a Napoli dicono di aver dovuto anticipare i saldi al 20 dicembre perché fino a quella data (un martedì) i negozi erano vuoti, raccontano pure di aver fatto circolare una quantità impressionante di buoni-sconto spediti anche per posta. A Palermo vendono capi invernali con sconti del 20-30%, c’ è stata una protesta e i vigili hanno risposto che è possibile sanzionare solo la pubblicità esplicita degli sconti fuori stagione. 2 Già, perché tutta la faccenda è regolata da una legge. Da tre leggi. La numero 80 del 1980, il decreto legislativo numero 14 del 1998 e il decreto legislativo numero 24 del 2002. Come mai il governo ha pensato di dover intervenire su una materia simile con delle leggi, oltre tutto molto facilmente aggirabili? Chi lo sa. È la vecchia mentalità repressiva della politica italiana, in cui i cittadini sono considerati dei poveretti da guidare per mano in ogni circostanza. Perché non lasciare che ogni negoziante faccia i prezzi che vuole quando vuole? 3 Perché sarebbe una deregulation selvaggia e… Ma presto l’ azione cosiddetta selvaggia dei commercianti troverebbe un correttivo naturale nel mercato, che deve possibilmente essere lasciato libero. Il Black Friday americano non è stato regolato per legge: è diventato a poco a poco la giornata di massimo consumo dell’ anno e i vari esercizi commerciali lo affrontano ognuno a suo modo, qualcuno apre a mezzanotte e resta aperto tutto il week end, varia anche l’ entità degli sconti, Wal Mart quest’ anno ha aperto addirittura il giovedì sera alle 10, inaugurando o rafforzando una tendenza alla nascita di un Black Thursday. Il giovedì in questione è poi Il Giorno del Ringraziamento, festa nazionale… 4 La legge però ha almeno fissato alcune regole a cui tutti si devono attenere. Già, e già che ci siamo ricordiamole: obbligo di esporre il prezzo prima dello sconto, il prezzo scontato e la percentuale dello sconto; divisione netta delle merci a saldo da quelle non scontate; cambio della merce eventualmente difettosa. L’ Adoc (Associazione per la difesa e l’ orientamento dei consumatori), partendo dalle norme, ha elaborato una specie di decalogo. Consigliano tra l’ altro di conservare sempre lo scontrino, di pretendere l’ uso della carta di credito nei negozi che espongono in vetrina l’ apposito adesivo, di non esitare a riconsegnare la merce se non perfetta o a denunciare ai vigili le eventuali truffe. Questa Adoc, come le altre associazioni consimili (Codacons, Federconsumatori eccetera) auspica un anticipo dei saldi, senza naturalmente azzardarsi a chiedere una deregulation (la deregulation renderebbe presto inutili questo tipo di associazioni). 5 Le vendite a Natale sono andate male, no? Che cosa si prevede per i saldi? Dalle vendite di Natale mancherebbero 400 milioni di euro. Ma teniamo conto che i commercianti, da molti anni, si strappano i capelli, lamentando come catastrofiche sia le settimane dei regali che quelle dei saldi. Le previsioni sono le più diverse. La Confcommercio prevede che saranno fatti acquisti per 6,1 miliardi, pari al 18% del fatturato annuo (in America il Black Friday vale il 40% del fatturato annuo), per un esborso medio per famiglia di 403 euro. Il Codacons sostiene che questi calcoli sono assai ottimistici: «Solo il 40% delle famiglie potrà permettersi qualche acquisto, e la spesa procapite in regime di saldi si attesterà sui 110 euro – ha sostenuto il presidente Carlo Rienzi – il calo delle vendite, in base ai primi risultati emersi da una nostra indagine, raggiungerà quota -30% rispetto ai precedenti saldi invernali. A risentire della grave crisi del commercio saranno soprattutto i piccoli negozi e per la prima volta anche gli outlet e i centri commerciali». Adusbef prevede una spesa di 223 euro a famiglia, l’ Adoc di 90 euro a persona… Insomma, come si vede, è meglio considerare semplice folklore mediatico queste profezie fatte non si sa come.
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