7 Dicembre 2010

Se la mappa della spesa e dei regali è in via di definizione, c’ è già un quadro abbastanza chiaro di come gli umbri si comporteranno

Se la mappa della spesa e dei regali è in via di definizione, c’ è già un quadro abbastanza chiaro di come gli umbri si comporteranno durante le prossime festività quanto a vacanze. Secondo un’ indagine dell’ Adoc, un umbro su due non partirà a causa del carovita. Intanto, la corsa agli acquisti sembra già partita, tra negozi che già praticano sconti e polemiche sulla data scelta per i saldi invernali. Il prossimo Natale per la metà delle famiglie sarà sempre più "con i tuoi" e tra i più fortunati, il 22% potrà permettersi solo un fine settimana in Italia, mentre solo il 18% si recherà all’ estero. «E’ significativo, inoltre, il calo drastico del 2% dei soggiorni di una settimana o più», spiega Angelo Garofalo, presidente Adoc Umbria. «Sette giorni di vacanza in questo periodo dell’ anno sono diventati ormai una chimera per la maggior parte delle famiglie». Ed il trend sembra ancora più restrittivo pensando a questo ponte dell’ Immacolata. «Solo il 20% degli umbri si può permettere qualche giorno di vacanza». A livello di spesa, chi parte spenderà in media circa 700 euro a persona, budget massimo scelto dal 54% dei turisti. «Solo il 3% spenderà più di mille euro per le vacanze di fine anno – aggiunge Garofalo – dato confermato dall’ aumento degli acquisti low cost, metodo di viaggio scelto dal 38% dei partenti, e last minute, scelto invece dal 21%». La sistemazione più gettonata resta l’ albergo, incalzato, però, dall’ agriturismo (21%) e bed&breakfast, soluzione sempre più gradita agli under 30. Tra chi decide di partire, cresce la quota di coloro che scelgono un pagamento a rate (+1%), di solito per cifre medie di 1.500 euro. «Invitiamo a verificare con attenzione le condizioni – avverte Garofalo – visto che in certi casi ci hanno segnalato interessi anche del 24%». In questi casi, il rientro in città potrebbe diventare eccessivamente oneroso mentre l’ associazione invita a scegliere con attenzione tra le offerte last minute prenotando i voli con largo anticipo. Se i viaggi interessano solo il 49% degli umbri, la spesa per acquisti riguarderà, chi più chi meno, una percentuale sicuramente maggiore. E mentre la maggior parte dei consumatori appare ancora in fase di studio, c’ è tra i negozianti chi ha deciso di aggredire la crisi invogliando i consumi promuovendo vendite scontate anche del 50%. «Lo abbiamo verificato sia a Perugia che a Terni – spiega Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria – e per quanto riguarda l’ abbigliemento non sempre si tratta di capi fuori moda: in ogni caso se una cosa serve anche se è dell’ inverno scorso non importa». Una vera e propria caccia al cliente portata avanti anche in centri commerciali e punti vendita del "fai-da-te" o dell’ elettronica: piccoli mobili ed elettrodomestici, utensili e materiale per bricolage conquistano posizioni nella top ten del regalo. Intanto, Fismo Confesercenti torna a ribadire la propria contrarietà al 6 gennaio quale data di partenza dei saldi invernali. «Si aggraverà la situazione delle imprese – sostiene il presidente regionale Gianfranco Urbani – che vedono i saldi snaturati della loro funzione. Dopo il sondaggio eseguito presso i nostri associati (la maggioranza dei quali si era espressa per saldi invernali al via a metà gennaio) ci aspettavamo che le osservazioni degli operatori fossero tenute in maggiore considerazione dalla Giunta regionale». RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this