29 Agosto 2013

Se i nuovi tagli previsti dalle schede sanitarie regionali per il Policlinico San Marco saranno …

Se i nuovi tagli previsti dalle schede sanitarie regionali per il Policlinico San Marco saranno …

Se i nuovi tagli previsti dalle schede sanitarie regionali per il Policlinico San Marco saranno confermati il rischio è che i 43 dipendenti che sono stati licenziati alcuni mesi fa saranno stati solo l’ inizio. Un’ assurdità per una casa di cura convenzionata che fino a poco tempo fa era in espansione e ha investito 6 milioni di euro per realizzare tre nuove sale operatorie considerate tra le migliori e più avanzate del territorio. Sale che ora deve tenere aperte ma che rischiano di non avere quasi più nessuno da operare. Per il 9 settembre le sette associazioni di volontariato che hanno promosso la raccolta di firme a favore del Policlinico e di Villa Salus hanno annunciato un’ assemblea pubblica, alle 17.30 nel municipio di Mestre in via Palazzo, e stanno affilando le armi per dare battaglia. Dentro al Policlinico i vertici si stanno organizzando per resistere al meglio, sapendo che se le schede saranno confermate questo comporterà un ulteriore taglio di un terzo del budget annuale. E oltretutto i tagli vanno a colpire, con una logica incomprensibile, proprio uno dei settori di eccellenza per cui la clinica va famosa, quello della chirurgia ortopedica. In soldoni il nuovo budget favorisce i posti di lungodegenza, che anche economicamente rendono praticamente zero, e penalizza quelli di ortopedia che invece rendono moltissimo. «Io non so fare di conto ma certamente so come si fa ad ottenere riconoscimenti per l’ eccellenza nel lavoro che facciamo, ci vuole tanto e quotidiano lavoro e impegno di tutti, e mi dispiace che una struttura che so quanto vale sia così bistrattata» commenta Renzo Malatesta, il direttore del Policlinico: «Abbiamo faticato mesi per accreditarci col pubblico, raggiungendo il punteggio del 98%, mentre altre strutture si erano fermate a 10 o venti punti in meno della nostra. Ci avevano detto che serviva per ottenere lavoro e invece non è così». Il Policlinico, tra l’ altro, è l’ unico del territorio che le Generali hanno deciso di continuare ad assicurare «perché siamo l’ unico ospedale in grado di contenere i rischi sanitari. Le altre strutture sono state tutte disdettate». Anffas, Avulss, Humanitas, Lilt, Codacons, San Vincenzo e Amici del Cuore difendono Policlinico e Villa Salus perché, soprattutto il primo, sono presidi sanitari nel cuore della città da quando il nuovo ospedale dell’ Angelo è stato costruito a Zelarino. E a fronte di questo la riduzione del budget per il biennio 2012-2013 è stata del 28%, «il doppio della media dei tagli regionali nel settore delle cliniche private». Il Policlinico è nato nel 1957, opera principalmente nelle aree di ortopedia, riabilitazione, medicina, attività ambulatoriale polispecialistica ed è un supporto importante per le esigenze del Pronto soccorso e dei reparti per acuti dell’ Angelo, contribuendo a limitare le fughe dei pazienti verso altre Ulss o regioni vicine. La proprietà intende continuare ad operare, anche se ha dovuto licenziare personale (buona parte del quale ha trovato un altro lavoro grazie alla formazione e all’ esperienza accumulate) ed è stata costretta a riorganizzare alcuni servizi ma le nuove schede rischiano di metterla in gravi difficoltà «andando a colpire, tra l’ altro, proprio quella chirurgia ortopedica che ha numeri quasi americani: a fronte di una media italiana dell’ 1,27% di infezioni per le protesi all’ anca e di un 2,40% per quelle al ginocchio, il Policlinico registra rispettivamente uno 0,38% e uno 0,31%. Che senso ha tagliare un servizio che ha risultati simili?». © riproduzione riservata.

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