Scuole, il Tar dice sì alla nuova ordinanza: “Previene i contagi”
L’ultima ordinanza regionale sulla scuola è legittima. La decisione del presidente Michele Emiliano di adottare la didattica digitale integrata al 100 per cento, con possibilità di frequentare in presenza su richiesta, «ha lo scopo di permettere la vaccinazione del personale scolastico». E inoltre «è reale l’esigenza di prevenire il contagio pandemico nelle scuole». Il Tar Puglia, chiamato di nuovo a pronunciarsi sui provvedimenti regionali che riguardano la scuola in tempi di pandemia, questa volta dà ragione al presidente Emiliano. Con due decreti monocratici, entrambi firmati dal giudice Orazio Ciliberti, Tar ha rigettato altrettanti ricorsi presentati da un gruppo di genitori baresi e dal Codacons di Lecce, che avevano impugnato anche la più recente ordinanza della Regione firmata a tarda ora, lo scorso 23 febbraio, dopo che quella di soli tre giorni prima era stata sospesa per effetto di un ulteriore precedente ricorso. Per il presidente Ciliberti l’ordinanza regionale «recepisce, in discreta misura, le indicazioni del decreto» di sospensione «rendendo, dunque, in parte operativa la tutela che quel decreto ha inteso accordare». In particolare il provvedimento «ha meglio specificato i presupposti motivazionali del proprio atto attraverso la pubblicazione della relazione istruttoria redatta dal competente dipartimento Salute, seguito dello specifico monitoraggio settimanale della situazione dei contagi scolastici» e «ha ribadito che l’ordinanza ha lo scopo di permettere la vaccinazione del personale scolastico con il vaccino AstraZeneca indicando anche un cronoprogramma. Altro aspetto evidenziato in entrambi i decreti del Tar, è che l’ordinanza «ha in parte rimosso il tetto massimo del 50 per cento» per la frequenza in presenza degli alunni delle scuole dell’infanzia ed elementari, ripristinando «al 100 per cento l’accesso a domanda», in classe per i più piccoli, che sono quelli per i quali, ricorda il giudice, «si registra la maggiore difficoltà verso la didattica digitale a distanza». In uno dei due provvedimenti, però, il Tar aggiunge che «ai bambini e ai minori bisognosi di sostegno non si può chiedere di restare soli a casa a praticare la didattica digitale a distanza, viceversa tale sacrificio, sia pure in certa misura, può essere chiesto agli adolescenti. Sennonché la scelta deve essere consentita alle famiglie dei minori e da ciò consegue che i dirigenti devono oltremodo argomentare e motivare l’eventuale diniego della didattica in presenza a chi ne faccia richiesta, consapevoli che un diniego immotivato potrebbe dar luogo a ulteriori contenziosi». Per il Codacons questo significa una mezza vittoria: «Non abbiamo vinto ma quasi», dicono spiegando che «lo scopo dei ricorsi era consentire, a chi voleva, di continuare la didattica in presenza. Chi non la voleva era già libero di optare per la ddi» e ora il Tar «ha posto un paletto fondamentale: non sta ai dirigenti, né al presidente della Regione, sindacare sui motivi di questa scelta». Se, come dicono dal Tar, una delle ragioni a fondamento dell’ordinanza sulla ddi al 100 per cento è la vaccinazione, segretari generali di Cgil e Cisl Bari, Marialuigia Bucci e Giuseppe Boccuzzi, chiedono certezza sui tempi della campagna vaccinale «per tutto il personale scolastico, che in territorio di competenza dell’Asl Bari si stima essere di 26mila persone», così da tornare «a partire dal 15 marzo all’attività didattica in presenza» «vedere una volta per tutte ristabilito nelle scuole baresi e di tutta la Puglia il sacrosanto contemperamento fra diritto all’istruzione e diritto alla salute».
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