Scuola, l’Alto Adige apripista in Italia Una sessantina i prof senza certificazione
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fonte:
- Corriere del Trentino
Scuola alla prova della verità dopo il primo giorno senza particolari scossoni. Sono, infatti, una sessantina (sei italiani e 50 tedeschi) gli insegnanti che oggi dovrebbero essere sospesi. Dalle sovrintendenze rassicurano che i supplenti sono stati già individuati. Intanto cresce il numero dei vaccinati tra il personale docente e non docente rispetto al 75% di poche settimane fa: ora l’82% ha concluso il ciclo. Sempre per oggi è previsto il via libera della giunta provinciale ai test nasali rapidi per il green pass. Il «nuovo inizio della scuola», augurato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a studenti, insegnanti, personale e famiglie, ha preso il via in Alto Adige senza particolari scossoni. A parte la scuola elementare rimasta chiusa a Tirolo (partirà domani) per il contagio di sei insegnanti, negli altri istituti tutto si è svolto regolarmente. «Quello che ho visto — afferma dal cortile della superiore Archimede Giuliano Vettorato, assessore provinciale alla scuola in lingua italiana — è un ritorno a scuola contraddistinto da grande gioia e positività, dopo le difficoltà dell’anno scorso». Positivo anche Daniel Alfreider della scuola ladina: «tutto è andato bene», sottolinea, mentre Philipp Achammer, assessore provinciale alla scuola tedesca pone l’accento sull’importanza dei controlli:«I primi casi che abbiamo — rimarca riferendosi a Tirolo — dimostrano che c’è bisogno di avere il rispetto delle regole.E per questo faremo in modo che avvenga sia da parte degli insegnanti, che degli studenti». Ma la prova del nove di come andrà questo anno scolastico lo si capirà nei prossimi giorni e da oggi quanti della sessantina di insegnanti che non vogliono vaccinarsi o fare il tampone per il green pass verranno sospesi. «Mi risulta — dice la sovrintendente Sigrun Falkensteiner — che il numero si sia ridotto, ma in ogni caso non abbiamo problemi a trovare i supplenti.Le scuole hanno già avuto dei contatti». Stessa lunghezza d’onda per Vincenzo Gullotta, sovrintendente della scuola italiana. Dove i «dissidenti» sono una ventina. «La situazione è sotto controllo — dice — non penso che avremo problemi». Sul pericolo di un’ulteriore emorragia di personale, che renderebbe la situazione più preoccupante, arriva il conforto degli ultimi dati dei vaccinati. La percentuale inviata a Figliuolo alcune settimane fa si era fermata al 75%. Adesso il personale (insegnanti, non docenti e collaboratori) che hanno fatto almeno una dose di vaccino è salita all’88%, mentre è dell’82% la percentuale di coloro che hanno completato l’intero ciclo. Numeri che rendono meno urgente la necessità di estendere la rete dei centri per i tamponi nei Comuni per rendere più agevole, soprattutto agli insegnanti in periferia, di poter avere il green pass. «C’è mancanza di personale per fare i test — confessa Florian Zerzer, direttore generale dell’Asl — ed è per questo che i Comuni sono in difficoltà».Di contro oggi la giunta provinciale è sulla linea di dare disco verde ai test rapidi nasali per ottenere il green pass. Nei giorni scorsi è arrivata una lettera in tal senso del ministro della Salute, Roberto Speranza,e l’assessore provinciale alla sanità, Thomas Widmann, è favorevole a questa soluzione. Il costo dovrebbe rimanere a 10 euro, contro i 15 dei nasofaringei, anche se ci sarà un nuovo vertice tra Asl e farmacie. Intanto, anche in Trentino Alto Adige, arriva il ricorso al Tar del Codacons contro l’obbligo della Carta verde. «È incostituzionale» si argomenta in una nota». E come sui centri per i tamponi nei Comuni, ritardi si registrano anche per lo screening su base volontaria ai ragazzi, previsto dalle elementari e fino alle superiori. Carmelo Salvo
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