Scuola, irregolare una mensa su tre «Film dell’ orrore»
- fonte:
- Gazzetta dello sport
topi e cibi avariati: i nas chiudono sette strutture la ministra grillo: «troppi furbi». affari per 1,3 miliardi
I tramezzini ghiacciati serviti recentemente a Milano ai bimbi delle scuole primarie e dell’ infanzia (a causa di un’ assemblea sindacale) non sono nulla rispetto a quello che hanno trovato i Nas perlustrando un gran numero di mense scolastiche italiane. Dove hanno scoperto panini contenenti insetti e cibi scaduti. Per non parlare delle condizioni dei locali, risultati in gravissime condizioni igieniche: in alcuni casi i carabinieri si sono trovati di fronte a mense infestate da parassiti e topi. Durante le ispezioni, è emersa pure la presenza, e fa impressione solo il pensiero, di escrementi di roditori, proprio nelle aree dedicate alla distribuzione dei pasti. Insomma, a dirlo con le parole della titolare della Salute, Giulia Grillo, è proprio «un film dell’ orrore» quello che è venuto fuori dal maxi-monitoraggio condotto su mandato dello stesso Ministero. I CONTROLLI Lo stato delle cose è sconfortante: una mensa scolastica su tre presenta irregolarità. Su 224 cucine ispezionate in tutta Italia dall’ inizio dell’ anno, sette hanno dovuto chiudere i battenti per via della «grave situazione igienico-strutturale»: si tratta di tre strutture a Roma, due a Livorno, una a Pescara e un’ altra a Lecce. Tanto per dare l’ idea della portata dell’ operazione, basti pensare che i carabinieri hanno elevato sanzioni per oltre 576 mila euro e sequestrato due tonnellate di cibi: pesci, carni, formaggi, frutta, verdura, olio, pane, tutti prodotti privi di indicazioni di tracciabilità e provenienza, trattenuti in ambienti inadeguati, spesso scaduti. «Furbi e cucine da incubo non possono essere tollerati – ha insistito ancora la Grillo -. Vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi possibili per garantire tracciabilità e correttezza di conservazione degli alimenti. Per questo non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei bambini». BUSINESS E mentre il Codacons parla di «attentato alla salute pubblica» e chiede che le mense incriminate restituiscano alle famiglie il costo del servizio, vanno sottolineati i risultati di un rapporto di Cittadinanzattiva che, poco tempo fa, ha lanciato l’ allarme caro-mensa. Dall’ indagine, che ha coinvolto un campione di 51 scuole in 12 Regioni, è risultato che i costi per far mangiare i bimbi sono aumentati dello 0,7% nelle scuole dell’ infanzia e dell’ 1,4% nelle primarie. A proposito di guadagni, poi, è la Coldiretti a fare una stima del business che ruota attorno al servizio delle mense scolastiche: l’ associazione degli agricoltori parla di 1,3 miliardi grazie a 380 milioni di pasti all’ anno per due milioni e mezzo di studenti, nella sola refezione della scuola dell’ obbligo. Infine, dopo il quadro inquietante sulle mense italiane, interviene il ministro dell’ Istruzione Marco Bussetti e assicura: «Chi ha messo a repentaglio la salute e il benessere dei nostri bimbi non deve rimanere impunito».
stefania angelini
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