Scoppia la protesta: «Così si condannano gli utenti virtuosi»
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fonte:
- Messaggero Veneto
di Viviana Zamarian UDINESono già numerosi gli utenti che si sono rivolti alle associazioni dei consumatori per chiedere chiarimenti sul provvedimento dell’ Arera. Perché sono già tante le spese quotidiane, i rincari, i ritocchi alle tariffe e quest’ ultimo aumento non ci voleva proprio. Pagare di più e per quale motivo ? si chiedono in molti. A confermarlo è Barbara Puschiasis, presidente dell’ associazione udinese Consumatori Attivi. «Questo provvedimento – spiega – ha lasciato in molti stupiti. Condannare sempre i cittadini virtuosi a sborsare denaro, anche per coloro che sono morosi in soccorso dunque delle società venditrici di energia non particolarmente diligenti nel farsi pagare le fatture dai clienti, porta a infondere un clima generale di sfiducia e di ingiustizia, privilegiando e comunque proteggendo sempre coloro che dell’ adempimento dei propri obblighi non ne fanno una regola di vita».Nonostante l’ Autorità dell’ energia abbia precisato che il provvedimento riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge, la presidente di Consumatori Attivi sottolinea però come dal punto di vista giuridico «il nostro codice civile regoli le obbligazioni nascenti da un contratto tra persone fisiche e/o giuridiche e l’ articolo 53 della Costituzione preveda che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”».La conseguenza pratica, in sostanza, «è che anche gli oneri di sistema non possono essere oggetto di aggravio dei costi degli altri utenti virtuosi che risultano assolutamente estranei a tali oneri non corrisposti e infatti in tal senso paiono pronunciarsi anche le sentenze del Tar richiamate dall’ Authority. Evidente è come venga leso un principio, quale quello dettato dall’ articolo 3 della Costituzione, l’ eguaglianza. Infatti le aziende di vendita di energia in base a questa delibera non divengono responsabili per il mancato versamento degli oneri parafiscali da parte degli utenti morosi. Responsabili divengono gli altri utenti virtuosi che si vedranno così accrescere i costi in bolletta. Quindi la delibera risulterebbe viziata per difetto di legge perché va a regolare rapporti già disciplinati dalla legge». Non solo. «La delibera dell’ Autorità per l’ energia – conclude Puschiasis – ha quale effetto concreto quello di aumentare le tasse (oneri di sistema), funzione assegnata al legislatore e non ad autorità amministrative». L’ associazione dunque sta approfondendo e valutando tutti questi argomenti al fine di poter garantire un’ azione volta «ad affermare nei confronti dei cittadini virtuosi ma anche delle aziende diligenti nella gestione dei propri contratti con gli utenti finali, i diritti affermati dalla nostra carta costituzionale, quali gli articoli 3 e 53».Per il presidente del Codacons Fvg, Pierluigi Chiarla «bisogna sperare che questa decisione sia impugnabile. Noi ovviamente la critichiamo fortemente. Un’ azienda deve assumersi i rischi e i benefici, non è ammissibile che i rischi ricadano sui cittadini che pagano, non è affatto concepibile». Le associazioni in difesa dei consumatori si schierano dunque contro questo aumento nelle bollette. E chiedono, più in generale, non solo tariffe più basse ma anche di rendere la distribuzione di energia più efficiente. In sostanza, sulle bollette della corrente dove già sono presenti numerose voci spesa, se ne aggiunge un’ altra. Saranno gli utenti in regola a dover contribuire “aiutando” le società elettriche di distribuzione a coprire il buco creato dai debiti di alcune società di vendita di energia.©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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