3 Giugno 2019

Scontro fra nave e battello fluviale: «Le grandi navi non devono più passare da qui»

i commenti e le reazioni all’ incidente della crociera finita contro una banchina a san basilio e poi addosso a una imbarcazione più piccola a venezia domenica mattina
Associazioni, comitati e il mondo della politica condannano il passaggio delle grandi navi lungo il canale della Giudecca a Venezia, dopo l’ incidente di domenica , che poteva avere conseguenze ancora più gravi. Sul fatto è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, attraverso un Tweet: L’ incidente di oggi al porto di #Venezia dimostra che le #grandinavi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo. – Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 2 giugno 2019 «Questa mattina – ha scritto in una nota stampa Msc per Venezia – la nave in manovra di avvicinamento al terminal Vtp per l’ ormeggio ha avuto un problema tecnico. La nave era accompagnata da due rimorchiatori e ha urtato la banchina all’ altezza di San Basilio. Contestualmente si è verificata una collisione con il battello fluviale. Sono in corso tutti gli accertamenti per capire l’ esatta dinamica dei fatti, la compagnia sta assicurando la massima collaborazione ed è in contatto costante con le autorità locali. La nave al momento è in attesa della messa in sicurezza del battello fluviale, non appena ricevuta l’ autorizzazione si sposterà per essere ormeggiata in banchina a Marittima». Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha commentato sul social: Stiamo aspettando notizie sui contusi. Grazie a tutte le persone che si stanno prodigando. Ho sentito il ministro @DaniloToninelli Non è più pensabile che il Canale della Giudecca venga attraversato dalle #GrandiNavi : chiediamo immediatamente l’ apertura del Vittorio Emanuele. pic.twitter.com/DygEaAMqJs – Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) 2 giugno 2019 I No Nav hanno annunciato in Facebook e su Twitter un grande corteo in città l’ 8 giugno: #venezia #nograndinavi #MSC MANIFESTAZIONE #8GIUGNO 2019 Ore 16.00 Alle #Zattere #demo in #Venice against #bigcruiseship #8June BASTA INCIDENTI BASTA GRANDI NAVI @global_project @MILinMOV @notav_info @notavterzovalic @NoMuos @DinamoPress @no_tap @stopbiocidio pic.twitter.com/eiW21GaX8Z – NoGrandiNavi Venezia (@NoGrandiNaviVe) 2 giugno 2019 Il decreto Clini Passera «Il ministro decida subito – commenta il presidente della Regione, Luca Zaia che, appresa la notizia si è messo in contatto con il direttore generale della Ulss3 Giuseppe Dal Ben per accertarsi delle condizioni dei feriti che appaiono non gravi. Zaia ha poi sentito il presidente dell’ Autorità Portuale di Venezia Pino Musolino, l’ amministratore delegato del gruppo Msc Pierfrancesco Vago, per le informazioni sulla dinamica dell’ incidente, e il questore Maurizio Masciopinto per una valutazione della situazione generale -. Poteva risolversi in tragedia – sottolinea il governatore -. Apprendo con sollievo che le condizioni dei feriti non sono gravi. Ho raccomandato al direttore generale la massima attenzione nel prestare assistenza e sostegno psicologico ai feriti. Stiamo ancora discutendo dell’ applicazione di un decreto che porta i nomi dei ministri Clini e Passera, titolari di dicastero nell’ ormai lontano governo Monti. Stiamo parlando del 2011 mentre le proposte della Regione e del Comune di Venezia per una viabilità delle grandi navi giacciono ai ministeri interessati da anni. Il ministro Toninelli a questo punto decida subito – conclude il presidente -. Ha anche l’ opportunità e la fortuna di avere proposte realizzabili immediatamente che vengono dal territorio e dagli enti maggiormente coinvolti». Dal parlamentino locale Sulla stessa linea il gruppo Fucsia del Consiglio comunale veneziano: «Aspettiamo una soluzione dal 2015 per le grandi navi – dice il consigliere Maurizio Crovato – . Questa non può che arrivare da Roma, dove è rimasto a giacere tutto. Chiaro che quanto accaduto porterà a un’ accelerazione della soluzione. Probabilmente verso quella del Vittorio Emanuele. Dispiace che siano stati creati falsi allarmismi, qualcuno ha diffuso notizie di morti e dispersi sui social. Di certo quanto accaduto è grave e poteva avere conseguenze peggiori. Un fischio così lungo dalla nave non poteva che voler avvertire su un grosso rischio imminente». Il Porto «Stiamo seguendo con la massima attenzione e con il nostro personale sul campo l’ incidente che ha coinvolto la nave da crociera Msc Opera e la nave fluviale River Countess ormeggiata a San Basilio, collaborando con capitaneria di Porto, vigili del fuoco e forze dell’ ordine – scrive il presidente del Porto di Venezia Pino Musolino -. Contemporaneamente stiamo lavorando per risolvere l’ emergenza e liberare il canale della Giudecca. La giornata deve essere riservata alla gestione dell’ incidente ma è evidente che da domani bisognerà muoversi a tutti i livelli con la massima celerità per dare finalmente una soluzione al traffico delle grandi navi a Venezia, liberando dal traffico crocieristico il bacino di San Marco e il canale della Giudecca». La soluzione Civitavecchia «Non in tutti i porti i grandi mezzi e le navi da crociera possono attraccare. Vanno tenuti in considerazione i contesti. E quello di Venezia è fragile. Ovunque va ripensato il loro passaggio, a Venezia in particolare. Non si può portare qualcosa di enorme in uno spazio ridotto. È troppo rischioso e pericoloso», scrivono Simone Fiderigo Franci e Claudia Sonego dell’ associazione guide turistiche Italiane. «La soluzione c’ é – continuano – costruire scali ad hoc e trasportare i passeggeri con navette. Un modello che si sta adottando a Civitavecchia, dove ci si sta attrezzando in questa direzione. Non dobbiamo attendere tragedie». Incompatibilità «Oggi è accaduto ciò che prima o poi si temeva che accadesse: una grande nave fuori controllo si è schiantata sul molo di San Basilio urtando con violenza contro un battello fluviale – scrive Gabriele Scaramuzza, responsabile nazionale Infrastrutture e Trasporti di Articolo Uno -. Troppo tempo si è perso. Questo governo ha tergiversato e se ha cambiato è stato in peggio. Venezia, la sua laguna e la sua popolazione non meritano tutto ciò. Si avvii immediatamente in Parlamento una discussione e si vincoli il governo e l’ amministrazione comunale a trovare una soluzione per risolvere questa totale incompatibilità». Il sindacato «Un incidente in laguna causato da uno di quei grattacieli che ogni giorno entrano ed escono in un equilibrio della natura che si chiama laguna – ha scritto Alberto Cancian Usb Trsporti -. Solo coloro i quali svendono una immagine da cartolina di una città dalla storia millenaria non potevano sapere, perché le loro menti erano e sono offuscate dai soldi in entrata a palate in città e mal distribuiti. Solamente grazie alla casualità non è stata una strage. Se fosse successo contro un vaporetto pubblico o privato pieno di gente fermo in qualche pontile o in navigazione lungo i canali a quest’ ora si piangerebbero vittime innocenti. Chi lavora in laguna denuncia da tempo questi pericoli perché vedersi davanti questo agglomerato di ferro gigantesco non aiuta a svolgere il proprio lavoro in sicurezza». L’ esposto Codacons «Troppi interessi economici dietro al passaggio delle navi da crociera a Venezia – scrive l’ associazione Codacons -. La Procura della Repubblica di Venezia dovrà aprire una indagine per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Si tratta dell’ ennesimo incidente tra grandi imbarcazioni che si registra a Venezia, e che poteva avere conseguenze ben peggiori – spiega il presidente Carlo Rienzi -. Per tale motivo presentiamo un esposto alla Procura chiedendo di accertare fatti e responsabilità. Assistiamo in queste ore al valzer dell’ ipocrisia della politica, con dichiarazioni da più parti circa l’ esigenza di chiudere la Giudecca alle grandi navi – prosegue Rienzi -. Peccato che gli enormi interessi economici che si celano dietro il passaggio delle navi da crociera a Venezia abbiano finora impedito di adottare qualsiasi misura in tal senso, con enorme danno per l’ ambiente e la sicurezza dei cittadini». Legambiente «Assistiamo, attoniti e impauriti, a quanto accaduto alla banchina di San Basilio a Venezia. Abbiamo avuto la dimostrazione che le grandi navi non galleggiano in sicurezza e possono perdere il controllo creando conseguenze potenzialmente anche ben peggiori di quelle viste oggi. I residenti nella zona di San Basilio raccontano di aver visto la grande nave arrivare loro addosso e hanno temuto il peggio. Sollecitiamo quanto da sempre ribadito – dichiarano Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto e Paolo Franceschetti, presidente del circolo veneziano dell’ associazione -. Devono essere presi immediati provvedimenti affinché le grandi navi, di qualsiasi tipologia e dimensione, non transitino più per il bacino di San Marco e per il Canale della Giudecca né, tantomeno, ormeggino nell’ area del centro storico veneziano». Il Comitatone «Cosa sta facendo il governo gialloverde per allontanare le navi da crociera dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca? Nulla. Niente di niente – scrive il parlamentare del Partito Democratico Nicola Pellicani -. Mentre i ministri Toninelli e Costa fanno improbabili valutazioni costi-benefici, le grandi navi continuano a transitare e oggi si è verificato un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime. Basta rinvii. Riunire subito il Comitatone per assumere una decisione. Già nel 2017, con il governo di centrosinistra, il Comitatone, mettendo a confronto i vari progetti sul tappeto, aveva individuato una soluzione. Ma i gialloverdi non sono interessati al destino di Venezia. I grillini come i leghisti». Porto Ro-Ro di Fusina «Fare in modo che le navi non passino più nel cuore di uno dei più grandi tesori dell’ umanità è possibile e, sostanzialmente, a costo zero – è la nota di Renzo Scarpa, Ottavio Serena, Andrea Gersich e Renato Darsiè del Gruppo misto in Consiglio comunale a Venezia -. Non più di 10 giorni fa, l’ abbiamo ricordato al sindaco Brugnaro e al ministro Toninelli, inviando nuovamente l’ ipotesi tecnica di utilizzo provvisorio del Porto Ro-Ro di Fusina con allegata la proiezione dei risultati ottenibili in pochi mesi. Quando succedono queste cose spiace dover ammettere di aver avuto ragione, ma possiamo affermare che con l’ attuazione della nostra proposta tutto ciò non sarebbe successo perchè quella nave non sarebbe passata di là». Difesa della città «Non è assolutamente in dubbio la professionalità né dei piloti del porto, né di coloro che comandano i rimorchiatori e attendiamo di conoscere le cause e la dinamica dell’ incidente – commenta Vittorio Bonacini, presidente dell’ Associazione Veneziana Albergatori -. Un guasto tecnico purtroppo può capitare ma quando si manovrano i giganti del mare in una città delicata come Venezia può trasformarsi in una tragedia. Questo episodio ci induce, una volta in più, a chiedere al governo di accelerare nella scelta di una rotta alternativa a San Marco e al canale della Giudecca. Per le grandi navi c’ è una collocazione naturale che è quella di Marghera, con ingresso dalla Bocca di Malamocco e lungo i canali dei Petroli e Vittorio Emanuele. Non si capisce l’ inerzia del governo che da anni non trova il coraggio di prendere decisioni urgenti, che sono scottanti per il futuro della città. Insieme a tutti i cittadini di Venezia lanciamo quindi l’ ennesimo accorato appello al governo, per la difesa di Venezia, delle sue tradizioni e del suo ambiente». Il Lido «Italia Nostra è vicina ai feriti ed esprime molta amarezza e angoscia per il triste presente della città, ancora una volta oltraggiata – è la reazione di Italia Nostra – .Oggi è il giorno in cui si rinnova il rito antico dello sposalizio di Venezia con il mare Adriatico, che non a caso era chiamato golfo di Venezia: il doge usciva in laguna attraverso la bocca di Lido e gettava l’ anello a suggello del matrimonio. Noi, figli senza memoria e cultura, facciamo invece entrare il mare in laguna, sovvertendo la storia e il destino di Venezia. Purtroppo questo ennesimo incidente rafforzerà la posizione di coloro che per mantenere il business della croceristica non esitano a sacrificare la laguna. Molte voci sfrutteranno questo incidente per dire che è ora di approntare l’ escavo del canale Vittorio Emanuele. Tale percorso è insostenibile, perché segnerebbe la perdita irreversibile della laguna. L’ Unesco, nel 1987, prima di tradire il suo compito istituzionale e sacrificare Venezia, aveva insegnato al mondo intero che la morfologia della laguna è da tutelare “come i palazzi e le chiese della città”. Con un residuo moto d’ orgoglio per quel che fummo, continuiamo a ribadire ciò: non si sacrifica la laguna per un malinteso progetto di salvezza di Venezia».

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