SCONTO PENA A VIOLENTATORE PERCHE` SARDO, E` POLEMICA
- fonte:
- Ansa
SENTENZA GIUDICE TEDESCO DIVENTA `CASO` INTERNAZIONALE
CAGLIARI, Il `razzismo differenzialista`,
come l`ha definito il sottosegretario alla Giustizia, Luigi
Manconi, che ha portato un giudice tedesco a condannare un
violentatore a 6 anni invece che a 8, per la concessione di
“attenuanti etniche e culturali“ ha fatto scoppiare una
furibonda polemica in Sardegna e nel resto d`Italia.
Le reazioni spaziano dall`indignazione (lo scrittore Marcello
Fois l`ha definita una “sentenza stomachevole“ mentre per
Salvatore Niffoi è un“`imbecillità lombrosiana“).
Laconico commento del governatore della Sardegna Renato Soru.
“Gli imbecilli esistono“, ha detto il presidente della Regione
sollecitato dai giornalisti ad esprimere un parere.
Sceglie invece la strada del paradosso Francesco Cossiga:
“Non c`é forse più un giudice a Berlino, ma c`é un giudice
ad Arborea – ha spiegato con un richiamo al periodo storico
della giudicessa Eleonora d`Arborea -. Mi sembra una sentenza
saggia: se una donna è legata ad un uomo è giusto che questi
possa esercitare i suoi `diritti` di coniuge, convivente o amico
che dir si voglia, senza che questo venga considerato
illegittimo. Insomma `Vim vi repellere licet` (é lecito
respingere la violenza con violenza)“.
“Se fossero vere le motivazioni rese note a proposito dello
sconto di pena per il sardo – ha detto Manconi – saremmo in
presenza di uno straordinario, forse irraggiungibile, esempio di
razzismo contemporaneo, quel `razzismo differenzialista` che
tanti guai ha già combinato e tanti altri potrebbe
provocarne“. In genere ha argomentato Manconi “le
appartenenze culturali, le tradizioni etniche, le credenze
religiose, le consuetudini alimentari, le forme di relazione, i
costumi e gli stili di vita possono, e devono essere, accettati
e fin tutelati. Ma a una e irrinunciabile condizione: che non
violino i diritti fondamentali della persona. In questo caso, la
parità, la libertà e l`integrità della donna“.
Per Antonia Satta, vice segretario vicario dell`Udeur “La
Sardegna è una regione civile e evoluta, dove il magistrato che
ha concesso questa assurda sentenza, farebbe bene a farsi una
vacanza“. Il parlamentare sardo di An, Bruno Murgia, e la
vicepresidente dei parlamentari di Fi, Isabella Bertolini, hanno
chiesto al Governo di sollecitare scuse ufficiali dalla
Germania. A sua volta Amalia Schirru, parlamentare sarda
dell`Ulivo, sottolinea lo stampo razzista di una decisione
“incapace di cogliere le peculiarità di un popolo che ha
lottato per liberarsi dalla condizioni di povertà e
arretratezza culturale, economica e sociale“.
Di “sentenza razzista, in quanto identifica l`intera
popolazione della Sardegna come incivile e primitiva“, parlano
anche la deputata di Rifondazione Comunista e femminista storica
Elettra Deiana e Daniela Dioguardi capogruppo di Rifondazione in
commissione Affari Sociali alla Camera. E per Rosalba Cesini del
partito dei Comunisti Italiani, in realtà il fenomeno della
violenza sulle donne è trasversale ad ogni intendimento
culturale, politico e sociale e prescinde dai confini
geografici. Non può avere alcun tipo di attenuante“. E
Michaela Biancofiore di Forza Italia si chiede “come può la
Germania lasciare quasi impunito il reato di stupro e addossare
le colpe alla tipicità della cultura italiana?“
Infine, una denuncia al Tribunale di Hannover contro il
giudice è stata preannunciata dal Codacons Sardegna: “si tratta
di una sentenza offensiva ed oltraggiosa -sostiene
l`associazione – nei confronti della popolazione sarda, che
probabilmente non ha precedenti nella storia della
giurisprudenza“.
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