Sconto di pena per l’ ex broker Parti civili contente a metà
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fonte:
- La Nuova Ferrara
mazzoni condannato in appello a 8 anni e mezzo, 15mila euro per il codacons alcune provvisionali sono state ridotte, altri hanno visto aumentare i risarcimenti
Confermata in Appello la condanna – seppure con una riduzione della pena di primo grado – a Raffaele Mazzoni, l’ ex promotore finanziario di Mediolanum che nel 2013 aveva bruciato i risparmi dei due duecento clienti, lasciandosi alle spalle un buco di 12 milioni di euro.Pena ridottaMercoledì i giudici della Corte di Appello di Bologna lo hanno condannato a 8 anni e 6 mesi, tre in meno rispetto agli 11 anni e sette mesi inflitti nel gennaio del 2017 dal Tribunale di Ferrara. I giudici ha inoltre riconosciuto al Codacons, a tutela dei risparmiatori e degli investitori, il diritto a ottenere da Mazzoni, in solido con Banca Mediolanum, un risarcimento danni di 15mila euro.Una sentenza dolceamara, per le parti civili, gli ex clienti truffati, che si erano costituiti parte civile. Come fa sapere il Codacons, che rappresenta buona parte dei risparmiatori danneggiati, alcune parti civili «non hanno visto soddisfatte a pieno le richieste risarcitorie, a fonte di riduzioni di provvisionali e della quantificazione complessiva del danno rispetto a quanto stabilito dal Tribunale di Ferrara – spiega l’ avvocato Bruno Barbieri, presidente del Codacons, che aggiunge: «In questi casi probabilmente tali riduzioni sono conseguenza di un calcolo di intervenuta prescrizione di alcuni capi di imputazione contestati». Per altre parti civili, al contrario, la sentenza di secondo grado è stata un passo in avanti: «Vengono riconosciuti ad alcune parti civili il diritto al risarcimento dei danni e collegate provvisionali che erano stati negati dal Tribunale di Ferrara, così come sono state aumentate per alcune parti civili le somme liquidate a titolo risarcitorio dalla sentenza di primo grado». Ora l’ azione civileLa prossima mossa del Codacons, annuncia Barbieri, sarà dunque quella di intraprendere un’ azione civile diretta contro l’ ex promotore finanziario e Banca Mediolanum «per ottenere la liquidazione dell’ intero danno, che in sede civile verrà quantificato indipendentemente dalla prescrizione penale».Il “caso Mazzoni” era scoppiato nel 2013 quando l’ ex promotore finanziario si rese irreperibile dopo aver “bruciato” quasi 12 milioni di risparmi dei suoi clienti, soldi inghiottiti in un vortice di investimenti azzardati e operazioni ancora più rischiose nel disperato tentativo di recuperarli. Mazzoni erano diventato l’ investitore di fiducia di una platea sempre più vasta di risparmiatori, la maggior parte tra Jolanda e Copparo, tra cui anche parenti e amici di vecchia data. Nel gennaio del 2017 la condanna in primo grado a 11 anni e 7 mesi, un anno più tardi i primi assegni della provvisionale consegnati dal Codacons ai risparmiatori. Pagamenti che Banca Mediolanum cercò di bloccare chiedendo alla Corte d’ Appello una sospensione, in attesa della sentenza di secondo grado. Richiesta che però i giudici respinsero. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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