Sconcerto nel capoluogo Il sindaco Abramo parla di «attacco indecoroso»
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- Gazzetta del Sud
Antonella Scalzi Due scuole distrutte e una città sconvolta. È il risultato dell’incubo che ieri ha investito l’Aldisio e il plesso Patari-Rodari di via Daniele. Qui il ritorno sui banchi slitta almeno di tre giorni, all’Aldisio lo stop potrebbe durare anche di più a causa delle chiavi di alcune aule e dei locali dove si trova l’impianto idrico che i responsabili dei gesti vandalici hanno fatto sparire. In due popolari scuole dei Tre colli al danno del Covid si è dunque aggiunta la beffa di una furia devastatrice che ha lasciato di stucco i due dirigenti scolastici,i docenti e gli alunni che, in molti casi, erano quasi arrivati a scuola quando sono stati costretti a fare dietrofront. Genitori increduli si sono così schierati con le istituzioni scolastiche condannando atti affibbiati a «delinquenti e vandali» che costringono la numero uno della Patari-Rodari, Anna Rotella,a sottolineare la differenza tra quanto accaduto ieri e gli episodi meno gravi del passato. L’ha fatto parlando di «situazione gravissima e devastante». Pure il tono del capo dell’Istituto comprensivo “Pascoli – Aldisio”, Raoul Elia, è quello di un dirigente incredulo e dispiaciuto di non aver potuto accogliere i suoi ragazzi. La città però stavolta ha fatto fronte comune più che mai condannando in modo chiaro episodi inspiegabili.In testa il sindaco, Sergio Abramo, che ha parlato di «attacco indecoroso al mondo della scuola del quale i nostri studenti sono le uniche vittime». Indignato anche il leader di Cambiavento Nicola Fiorita che elenca con sdegno i danni a banchi, vetrate, computer, laboratori, mappamondi e persino all’albero di Natale e al presepe dicendo: «Sono lo specchio dell’abbandono istituzionale riservato alla scuola». Di «atti premeditati e realizzati ad hoc in un momento in cui le scuole sono al centro del dibattito» ha parlato invece la consigliera comunale Cristina Rotundo. L’eco di due episodi che hanno sconvolto il capoluogo intero è d’altronde arrivato in tutta la Calabria come dimostra la reazione del segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato, che su Facebook tuona: «Sono azioni e attacchi squadristi con simbologie nazifasciste, da condannare e non sottovalutare». Chiede, dunque, «fermezza e rigore», mentre sul caso si esprime anche l’Area vasta Cgil Catanzaro-Crotone-Vibo. «Aprire una seria riflessione sul futuro dell’istituzione scuola»: questa la richiesta di chi vuole stroncare la cosa prima che accadano fatti ancor più gravi». E “Volt Catanzaro” bolla tutto come «manovra premeditata, volta a colpire ciò che la scuola rappresenta». Di certo c’è che – come scrive il numero due nazionale del Codacons Francesco Di Lieto – «quando si devastano le scuole si finisce per distruggere anche la speranza»
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