25 Settembre 2017

Scivolone di Pirozzi sugli sms solidali

LA RICOSTRUZIONE Pirozzi, sabato dal palco di Atreju, spara ad alzo zero sull’ uso dei fondi donati via sms dagli italiani alla Protezione civile per i terremotati «mai arrivati alle popolazioni colpite dal sisma» poi, di fronte alle fragorose reazioni politiche e minacce di esposti, il dietrofront: «La Protezione civile non c’ entra. Non ho mai detto che i fondi degli sms sono spariti. Ho detto che sulla gestione di quei fondi è stata fatta una scelta scellerata che non ha tenuto conto degli italiani». Peccato che la «scelta scellerata» di destinare la quota parte dei fondi per il Lazio (3 milioni e 920mila euro su 28 milioni) alla ricostruzione delle scuole di Poggio Bustone (2,6 milioni), Rivodutri (1 milione) e Collevecchio (per 192.500 euro, il 50% del totale perché fuori cratere) sia stata presa il 5 luglio a Rieti dal Comitato istituzionale in cui siedono i rappresentanti dei 15 Comuni del cratere reatino, oltre alla Provincia. E che la valutazione fatta in quella sede fu di utilizzare i fondi degli sms per rifare scuole rese inagibili dallo sciame sismico del 2016-2017 ma rimaste fuori dal primo piano stralcio delle opere pubbliche finanziato da Stato e Regione con 73,9 milioni di euro. E questo alla luce del fatto che Amatrice e Accumoli avevano già finanziate al 100% tutte le opere pubbliche (e le prime e seconde case private), come d’ altronde era normale che fosse, essendo i centri più colpiti. La decisione sull’ uso dei fondi degli sms solidali fu dunque condivisa da Ufficio Ricostruzione e Regione con i Comuni e dal verbale che Il Messaggero ha potuto consultare non risultavoce contraria. Vero è che a quella riunione, presieduta dall’ assessore regionale Fabio Refrigeri e dal direttore dell’ Ufficio Ricostruzione Stefano Fermante, erano assenti proprio i sindaci di Amatrice e Accumoli, ma era una riunione a cui non solo erano stati invitati ma delle cui determinazioni furono informati. E quando la notizia della destinazione dei fondi degli sms solidali uscì (il 17 luglio) nessuno ebbe da ridire. Solo il primo agosto Pirozzi durante una conferenza stampa si disse stupito della scelta, ma che a indignarsi più che lui dovevano essere gli italiani che avevano donato via sms. Poi silenzio fino alla sparata di sabato. E pensare che solo due giorni prima analoga richiesta di chiarimenti sull’ uso delle donazioni ricevute dagli italiani era stata avanzata proprio a Pirozzi da Il Messaggero in relazione agli aiuti milionari ricevuti in questi 13 mesi dal Comune. Tornando agli sms solidali, la reazione della Protezione civile è stata durissima: «Nessun euro donato dagli italiani è sparito. Le donazioni sono confluite nella contabilità speciale del Commissario alla ricostruzione dopo l’ approvazione dei progetti proposti dalle Regioni d’ intesa coi territori colpiti». E questo dopo un ulteriore passaggio, l’ approvazione dell’ elenco delle opere da parte del Comitato dei garanti, voluto dalla stessa Protezione civile per avere un riscontro terzo sulla gestione delle risorse. Tutto finito nel tritacarne della politica, con la destra a chiedere conto dei fondi donati e il Codacons pronto a presentare esposti. «Apriremo un fascicolo e sentiremo anche cosa ha da dire in più Pirozzi ha detto ieri il procuratore capo Giuseppe Saieva al momento non c’ è alcuna ipotesi, si tratta solo di verificare il percorso fatto delle donazioni. Quei fondi sono nella disponibilità della Protezione civile perciò pensiamo che l’ indagine avrà vita breve». Alessandra Lancia © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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