Sciopero della spesa contro il caro euro
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fonte:
- la Repubblica
Basta con le parole. Le associazioni dei consumatori passano alla protesta fisica e oggi daranno vita a un sit-in sotto la sede dell`Istat a Roma per la giornata di “sciopero dei consumatori e della spesa“. Una giornata per protestare contro gli aumenti selvaggi dei prezzi dopo l`ingresso dell`euro e per denunciare pubblicamente l`inadeguatezza del `paniere di spesa` dell`Istat. Aumenti dei prezzi che hanno raggiunto anche il 400% (è il caso di un farmaco tranquillante), stando ad una rilevazione dei rincari di prodotti e servizi fatta da Federconsumatori, Adoc, Adusbef e Codacons confrontando le variazioni dei prezzi fra la media del 2001 e giugno di quest` anno. Aumenti che hanno avuto ripercussioni pesanti anche su una voce importante come la Rc auto e moto che, secondo `Altroconsumo` (associazione indipendente di consumatori), pesa sulle famiglie sette volte di più rispetto al dato dell`Istat.
Per rimarginare la discrepanza fra l`inflazione percepita dai consumatori e quella rilevata dalle statistiche ufficiali, le associazioni dei consumatori chiedono all`istituto di statistica di cambiare la composizione del paniere perchè la società si è modificata con varie tipologie di famiglie e consumatori e nuove voci di spesa da considerare. Se Altroconsumo continua a monitorare l`aumento dei prezzi con un `Osservatorio euro`, altre associazioni (Adiconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori) hanno deciso assieme all`Eurispes di costituire un ulteriore `Osservatorio prezzi` sulla base di un `paniere articolato` sulle diverse tipologie di spesa (alimentazione, tariffe e servizi, tempo libero, sanità, beni di lunga durata, banche e assicurazioni).
`Paniere Istat` nel mirino delle associazioni dei consumatori non solo per la sua `rigidità istituzionale` (in relazione alla composizione e alla periodicità del suo aggiornamento) ma anche perché, denunciano in particolare Codacons e Adusbef, l`istituto di statistica oltre che ai cittadini anche di fronte al Tar “rifiuta di fornire l`elenco completo dei beni“ che fanno parte del paniere e che ammontano a 930. Secondo le due associazioni, sono stati misteriosamente eliminati dal paniere Istat alcuni beni il cui prezzo è in continua ascesa (rasoi elettrici, lastra al torace, cappelli da uomo, cognac) mentre sono stati inseriti beni il cui prezzo diminuisce (occhiali da sole, salmone fresco, certificati anagrafici, patatine fritte).
Codacons e Adusbef vogliono sapere chi sceglie le voci dei beni da inserire nei panieri e soprattutto in base a quali criteri e come mai i cittadini non possono partecipare alla scelta dei beni oggetto di rilevazione visto che sono i diretti acquirenti. Ed allora, l`Associazione consumatori utenti invita i cittadini a diventare `consum-attori`, cioè attenti ad acquisti più accurati e mirati mentre Adiconsum e Unc hanno stilato un decalogo sui diritti del consumatore. Se tutti aderissero allo sciopero della spesa, rilevano Adiconsum, Acli Unc e Lega consumatori, procurerebbero ai commercianti un danno teorico di 700 milioni di euro e per questo propongono di boicottare tutti quei negozi che nel passaggio all`euro hanno aumentato i prezzi in modo ingiustificato. Chiedono inoltre al governo un impegno “per evitare altri aumenti dei prezzi e per un recupero del potere di acquisto“, con riferimento in particolare al metano (riduzione dell`Iva sul riscaldamento dal 20% al 10%), all`Rc auto (riforma per contenere gli aumenti), alla benzina (affinché le riduzioni del petrolio vadano a beneficio dei consumatori) alla multa antitrust di 700 miliardi di lire ad alcune compagnie di assicurazione da utilizzare a vantaggio dei consumatori. Il vero problema dei prezzi e delle tariffe, secondo molte associazioni di consumatori, è la mancanza di una politica del governo e di strumenti di garanzia e tutela del consumatore.
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