Sciopero dei tir, mezza Italia nel caos Caselli e tangenziali occupati da Nord a Sud. Oggi si ferma la Fiat a Melfi e Mirafiori
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- Avvenire
DA ROMA GIULIO ISOLA C aos, disagi e mezzo Paese bloccato. È gravissimo il bilancio della protesta degli autotrasportatori che, cominciata in Sicilia col movimento dei Forconi per protestare contro gli aumenti di gasolio, pedaggi autostradali e Irpef, si è estesa ieri in tutta Italia con blocchi alla circolazione sulle autostrade e pesanti disagi per gli automobilisti. La mappa della paralisi. Scattato alla mezzanotte di domenica, lo sciopero dei tir – che andrà avanti sino a venerdì e che vede in prima linea la sigla TrasportoUnito – ha provocato lunghe code su molti tratti della rete autostradale (anche con la chiusura di caselli) e sulle tangenziali che attraversano le città. In alcune regioni le proteste hanno portato alla chiusura dei caselli: in Lazio Sulla A1, nel tratto Roma-Napoli, sono stati chiusi quelli di Frosinone e Anagni; in Puglia sulla A14 sono state bloccate le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Foggia e Andria; in Emilia Romagna sulla A14 off limits per quasi tutta la giornata di ieri il casello di Cesena; e nelle Marche il fermo ha coinvolto i caselli di San Benedetto del Tronto, Porto Sant’ Elpidio, Civitanova Marche e Ancona Sud. A Napoli, in città, bloccati gli accessi e le uscite per e dall’ A3, con conseguenze pesanti anche per la già complicata operazione della raccolta rifiuti. Disagi pesantissimi anche a Taranto, dove è stato interdetto l’ accesso alla raffineria Eni, a Carrara, dove sono stati sospesi i traghetti verso Olbia, a Genova, con le operazioni nel porto pesantemente rallentate e a Torino, dove la tangenziale è stata il teatro di una manifestazione. Prime ricadute anche sulle attività produttive: a causa del blocco dei tir gli stabilimenti Fiat di Mirafiori, Melfi e Pomigliano D’ Arco si fermeranno a partire da oggi. Pugno duro di governo e Garante. Una protesta, quella degli autotrasportatori, seguita «con molta attenzione» dal governo: «Perché nulla esclude che questi malesseri possano sfociare in manifestazioni di tipo diverso», ha assicurato il ministro dell’ Interno Rosanna Cancellieri, che comunque ha già avvertito: «Non saranno tollerati blocchi stradali». E perché il problema, più che di ordine sindacale, sta diventando «di ordine pubblico », come ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. A rincarare la dose, il presidente dell’ Autorità di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse, che ha definito «inaccettabili» e illegali i blocchi annunciando possibili sanzioni e scrivendo al Viminale, per decidere proprio con la Cancellieri se ci sono gli estremi per emanare l’ ordinanza di precettazione. Una via, quella delle sanzioni, peraltro già battuta ieri dalla prefettura di Napoli, che ha stabilito interventi con multe fino a 10.000 euro ed eventuale sequestro dei mezzi nei confronti di chi impedisce il transito dei veicoli. Le altre reazioni. Molte, e inevitabili, le altre reazioni di segno negativo alla protesta. A cominciare da alcune sigle di autotrasportatori come l’ Anita e Conftrasporto, che si sono sfilate dalla protesta e l’ hanno pesantemente criticata. Per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, i blocchi «devono essere immediatamente tolti. È una situazione intollerabile». Anche per il Codacons quella dei Tir è «una protesta illegale» mentre per la Coldiretti con l’ 86% dei trasporti commerciali che avviene su strada di questo passo si mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per prodotti come latte, frutta e verdura. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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