5 Luglio 2002

Sciopero acquisti, domani vietato comprare tutto

Un`intera giornata senza comprare assolutamente nulla, neanche un caffe` al bar. E` la provocatoria proposta delle associazioni dei consumatori: motivo del contendere l`aumento dei prezzi dovuti al passaggio all`euro di cui, secondo le associazioni, l`Istat non terrebbe conto. Ventiquattrore in cui sara` vietato telefonare, andare dal parrucchiere, e addirittura spostarsi con i mezzi. A dettare il decalogo dei divieti quattro associazioni dei consumatori, l`Adoc, l`Adusbef, il Codacons e la Federconsumatori. Che domani, in occasione dello sciopero, si troverano sotto la sede dell`Istat, a Roma, insieme all`Eurispes e ad altre sigle che rappresentano i consumatori per proporre l`adozione di “panieri“ ad hoc, a seconda della tipologia dei consumatori, dagli anziani alle famiglie numerose, ai single. Eurispes e consumatori propongono quindi l`adozione di un “paniere alimentazione“, uno “tariffe servizi“, uno “tempo libero“, uno “sanita“`, uno “banche e assicurazioni. Secondo le associazioni, infatti, l`Istat ha oggi i mezzi per rivedere le procedure e i metodi di rilevazione che, alla luce dell`esperienza attuale, non sono piu` efficaci. Secondo il Codacons l`Istat non rede noto tutto il contenuto del paniere, ma circa la meta`, comunicando ai consumatori 577 prodotti su 930 e non giustificando gli spostamenti dal paniere, in particolare quella di prodotti cari e in ascesa nei consumi come i rasoi elettrici e il cognac, mentre sono stati introdotti gli occhiali da sole, il cui prezzo scende, il salmone fresco e i certificati anagrafici. Per l`occasione le associazioni hanno dettato regole quasi monastiche: niente colazione al bar per evitare di consumare caffe`, the e cappuccino. Niente giornali, se non via internet. Niente telefonate se non strettamente necessarie. Banditi anche gli sms, le sedute dall`estetista, la serata al cinema o al teatro, la cena al ristorante e perfino l`uso di televisori, impianti stereo, luce, computer. No anche all`uso di mezzi pubblici, al pieno di benzina, ai viaggi in aereo. Tutto a piedi, tutto con quanto si ha gia` in casa, rimandando a sabato una nuova giornata di shopping. Uno sciopero necessario, secondo le associazioni dei consumatori, dopo sei mesi in cui i prezzi e le tariffe sono decisamente lievitati. Da gennaio nel libro nero sono finiti sicuramente i servizi, con il cinema, i mezzi pubblici e le lavanderie piu` cari fino al 10%, ma anche i generi alimentari come il latte, la pasta e il parmigiano, che hanno ritoccato i prezzi dall`8,3% del latte fino all`8,8% della pasta e all`11,1% del parmigiano. Nella lista anche aumenti insospettabili come l`obolo per la celebrazione di una messa, che sale quasi del 30%, passando dalle 15mila lire dello scorso anno alle circa 19.363 (pari a 10 euro) del 2002, l`offerta massima per un matrimonio, aumentata del 16%, e le spese per i trattamenti di bellezza, dove la pulizia del viso e` aumentata del 13%, passando da 60mila a circa 68mila. Ad aumentare, sempre secondo quanto dicono i consumatori, sono stati soprattutto i generi alimentari, le verdure in testa: arance (+80%), zucchine (+70%), finocchi (+53%), radicchio (+33%), pomodori (+32%). Decisi anche i rincari dei farmaci +400% il tranquirit, +10,65 il valium, +10,92 l`ansiolin, piu` 10% gli antidolorifici. Incrementi anche per i servizi: trasporti locali (+22,5%), Gratta e vinci (+45%), musei (+4,9%). Secondo un`indagine condotta dalla Coop su 17mila clienti, piu` dell`80% non avrebbe ancora metabolizzato il cambio della moneta, il 72,8% e` molto attento ai prezzi e il 68% e` convinto che con l`euro i prezzi siano aumentati. Percentuali che diminuiscono se gli intervistati hanno un rapporto di fiducia con il negozio abituale: in quel caso la diffidenza rimane solo nel 40%.

    Aree Tematiche:
  • EURO
Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this