Scicchitano: non voglio occuparmi solo della spesa della sora Maria
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fonte:
- La Stampa
Scicchitano: non voglio occuparmi solo della spesa della sora Maria
«Non mi devo occupare solo della spesa della signora Maria, accanto al costo dell`insalata bisogna agire sui grandi temi: energia, alimentazione corretta, salute. Il mio modello è Ralph Nader, l`avvocato americano dalla parte dei consumatori». Così il delegato del sindaco alla tutela dei consumatori, Sergio Scicchitano, chiarisce il suo ruolo: «Tutelo gli interessi dei consumatori e di chi fruisce di un servizio pubblico, come i trasporti o la sanità. Sono pochi i romani che sanno che io ci sono. Ci vuole un sito per avere visibilità e un numero verde per le denunce. Ma non voglio che diventi un centro d`ascolto per ogni “sora Maria“ che si lamenta della spesa».
Le sue competenze sono diverse da quelle del difensore civico?
«Completamente diverse. Il Difensore è il garante del buon andamento e della trasparenza dell`amministrazione. E` l`ombusdman, un organo di autocontrollo, quasi un “antisindaco“. Io non posso garantire la trasparenza dell`amministrazione, ne faccio parte, come un assessore e diversi sono i meccanismi d`elezione».
Una nomina ormai vicina.
«Guardi, il difensore è stato istituito nel `94 ed è presente in quasi tutte le città italiane. Ma a Roma ancora non è stato nominato. E l`accordo non è politico, può essere trasversale, la Lista civica per Veltroni fa un nome, altri partiti della maggioranza altri. Il delegato invece è nominato dalla Giunta».
Cosa farà il difensore?
«Ragioniamo per assurdo: l`Ama fa un bando di concorso con delle cose che non vanno, che ne so aiuta una ditta vicina alla Margherita. A me non me ne importa nulla, deve intervenire il difensore, come garante della trasparenza. Magari i consumatori si lamentano con me, perché la ditta non pulisce le strade, io scriverò al presidente dell`Ama. Ma non è neanche obbligato a rispondermi. Potremmo collaborare, ma senza ingerenze, appena sarà eletto sarò a sua disposizione».
Il sindaco promise di eliminare la tassa sulle insegne, se i commercianti avessero fermato la corsa dei prezzi.
«Certo ma è un provvedimento che Veltroni prenderà su una media. Poi se ai Parioli lo gnocco di struzzo costa caro, pazienza. Le delicatessen si pagano, anche il doppio. Quella dei prezzi è una battaglia persa in partenza, perché non possiamo obbligare nessuno, possiamo solo dare consigli o riferimenti. Io l`avevo detto: non possono funzionare. Solo il ministro Marzano può credere nei controlli della polizia annonaria. Non è possibile un controllo capillare. Bisogna pensare all`educazione al consumo e a quella alimentare, combattere i fast food, panini e fritti che fanno male alla salute».
Come sono i rapporti con le associazioni dei consumatori? Quando lei fu scelto, ci furono delle lamentele.
«Con la delega per la prima volta in Italia è lo Stato a tutelare il cittadino, non più solo le associazioni e Carlo Rienzi, il presidente del Codacons, mi attaccò con un comunicato di tre pagine, dicendo che il sindaco mi nominava saldando un debito con Di Pietro. Ma Rienzi è un perdente, voleva il mio posto. Come può pensare di denunciare la giunta, la Regione, i consiglieri, chiunque per qualsiasi cosa e poi farsi eleggere? Le associazioni ormai sono bipolariste: c`è l`Intesa dei “sinistrorsi“: Codacons e Adusbef. Poi c`è l`Unione, dei “confindustriali“, Federconsumatori e Adoc. Durante le consultazioni che ho fatto nel mio studio, l`ufficio non me l`hanno ancora assegnato, l`Unione mi ha detto bravo e a Rienzi è saltata la mosca al naso. Ma appena avrò una sede convocherò tutte le associazioni, una per una, per collaborare».
E` passata tutta l`estate dalla sua nomina, cosa ha fatto finora?
«Due cose. Il protocollo contro l`inflazione e la proroga del termine per la sanatoria sugli ascensori. Magari sembra poco ma ho fatto tutto senza strutture né personale, visto che i passaggi burocratici hanno ritardato l`assegnazione degli uffici e del personale. Nel protocollo contro l`inflazione, sono stato io a proporre all`assessore al Commercio, Daniela Valentini, di far entrare le associazioni nell`Osservatorio».
Quali i progetti in cantiere?
«Mi piacerebbe proporre a Veltroni una campagna contro il fumo. Il tabagismo deve essere materia scolastica dalle elementari, non solo per medici e infermieri. In ogni ospedale serve un centro antifumo. Negli uffici pubblici va rispettato il divieto di fumo, anche per attuare la 626, la legge sulla sicurezza del lavoro. Sui media bisogna dire stop agli spot sulle sigarette».
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