“Schiaffi e spintoni agli alunni”
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fonte:
- La Stampa
La donna sorpresa dalle telecamere
DA LASTAMPA.IT
CATANIA
Una bambina tirata per i capelli, un maschietto preso a ceffoni, un piccolo trascinato per un braccio. Sono le scene di ordinaria violenza riprese dalle telecamere nascoste da carabinieri in un’aula dell’asilo comunale di Militello in Val di Catania, che hanno portato all’arresto di una maestra di 38 anni per maltrattamenti. La Procura di Caltagirone le ha concesso i “domiciliari”.
Le intercettazioni ambientali erano state avviate da militari dell’Arma della compagnia di Palagonia dopo le denunce dei familiari delle piccole vittime, prima increduli: «Non avevamo alcun sospetto – hanno raccontato agli investigatori – e all’inizio credevamo che fosse un’esagerazione dei bambini, ma davanti a tanta insistenza…».
I primi segnali erano arrivati nei mesi scorsi quando alcuni bambini si erano rifiutati di andare all’asilo, e piangevano pregando i genitori di lasciarli a casa. Prima lacrime e silenzio, ma poi hanno parlato. Hanno spiegato che dietro al loro diniego c’era «la paura di essere ancora picchiati dalla maestra».
Un’accusa che ha sorpreso i familiari dei bambini. Ma quando sono stati i più piccoli a non volere andare all’ asilo è partita la prima denuncia.
Il primo esposto è arrivato sul tavolo dei militari dell’Arma a marzo. Altri ne sono seguiti. In tutto saranno 7-8, quasi la metà della classe costituita da bambini di età compresa tra 3 e 5 anni. Nessuno di loro presenta segni di lesioni, né ne sono state mai diagnosticate o rilevate. Ma le denunce erano dettagliate e coincidenti.
Per questo i carabinieri, coordinati dalla Procura di Caltagirone, hanno deciso di accelerare le indagini ottenendo, su richiesta del procuratore capo Francesco Paolo Giordano e del sostituto Sabrina Gambino, l’autorizzazione del Gip a eseguire delle intercettazioni ambientali nell’aula.
Le telecamere piazzate dai carabinieri hanno ripreso le aggressioni subite dai bambini senza un apparente motivo che le scateni. Scene che si sono ripetute in più giorni e che hanno spinto gli investigatori, d’intesa con la magistratura, a intervenire eseguendo l’arresto in flagranza di reato dell’insegnante, con la concessione dei “domiciliari”.
L’operazione è avvenuta a scuola tra lo sgomento delle colleghe della maestra, in ruolo da due anni, che hanno parlato di«incredibile sorpresa» per un’insegnante «al di sopra di ogni sospetto». Dalla scuola si invita «alla prudenza» a «evitare processi mediatici anticipati».
Cautela« è auspicata anche dal procuratore Giordano: «Questa vicenda – ha spiegato – è molto delicata e va trattata con la massima attenzione perchè ci sono persone da tutelare, soprattutto le presunte parti offese che sono dei bambini».
Il sindaco di Militello, Antonio Lo Presti, ha annunciato che «il Comune sarà vicino alla scuola e alle famiglie» e che «se responsabilità dovessero emergere è pronto a fare la sua parte con le iniziative dovute». Il Comune per favorire i rapporti tra insegnanti, alunni e familiari da tempo ha promosso delle riunioni mensili tra scuola e genitori. «Ma questo tipo di problema – ha osservato il sindaco – non era emerso».
Sulla vicenda è intervenuto il Codacons che ha attivato l’ufficio legale per valutare la possibilità di procedere contro l’insegnante.
Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minorenni, Antonio Marziale, è tornato a chiedere che «gli insegnanti vengano sottoposti a verifiche periodiche di tenuta psicologica» per estirpare eventuali cancrene».
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