Sarà perché è l’ anniversario di Bagnone
- fonte:
- Il Messaggero
ROMA – Sarà perché è l’ anniversario di Bagnone, sarà perché il numero dei giocatori è in costante crescita (e con lui le combinazioni e quindi la possibilità che qualcuno azzecchi la sestina), ma l’ attesa per l’ estrazione di stasera è diventata febbre alta. Basti pensare al numero di quanti sono entrati all’ occorrenza nell’ esercito – già di per sé folto – dei giocatori del Superenalotto. Cinque milioni in più da quando il jackpot ha superato quota 100 milioni: da 15 si è passati a 20 milioni, al 60 per cento uomini. Giovedì scorso l’ ennesima impennata di giocate con l’ incremento dell’ 11,8 per cento rispetto allo stesso giorno della settimana precedente, in cifre 3 milioni e mezzo di combinazioni in più. Le previsioni danno per stasera 33 milioni di giocate, un numero che porterebbe a una su 19 le possibilità di indivinare il 6. Ma in queste giornate di numeri a pioggia, quello che conta davvero è il jackpot del Superenalotto che stasera vale 117,8 milioni di euro e che ha fatto aprire un ampio dibattito sul possibile uso di una cifra così elevata. Il Codacons, dopo aver proposto una settimana fa di investire il montepremi per la ricostruzione dell’ Aquila, ha ora deciso di suggerire cinque modi utili al Paese e per spendere i quasi 118 milioni di euro. Eccoli: acquistare 116 mila incubatrici per i reparti di pediatria di tutti gli ospedali italiani; pagare gli stipendi di quasi 100mila operai, tra cassaintegrati e coloro che hanno perso il lavoro negli ultimi due anni a causa della crisi economica; ristrutturare, e mettere in sicurezza circa duemila scuole; pagare la gestione per un anno della raccolta differenziata in 23 città; acquistare e installare, negli ospedali italiani, circa 40mila macchine che eseguono pet-tac. Ma il dibattito verte soprattutto sul "tetto" al jackpot, chiesto a gran voce dalle associazioni dei consumatori. E ricordano quella volta, nel 1999 quando l’ allora ministro per l’ Econ omia Vincenzo Visco limitò il 6 a 50 milioni, frenandone la successiva crescita con una minor percentuale di montepremi (4 per cento, invece del 20 per cento). Dice Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che l’ esempio di Visco potrà potrà essere di aiuto a Tremonti e fa un appello: «Non permetta che migliaia di, altre, famiglie si rovinino a causa del gioco». Del resto, il Superenalotto è una risorsa non indifferente per il ministero dell’ Economia: negli ultimi sei mesi il gigante della Sisal: a fronte di una raccolta di oltre 1.200 milioni di euro il ritorno erariale è stato di poco inferiore ai 600 milioni. RIPRODUZIONE RISERVATA.
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