SANREMO:CASO BENIGNI,LETTERA RAITRADE INFIAMMA POLEMICA/ANSA
-
fonte:
- Ansa
CODACONS CHIEDE SEQUESTRO CONTRATTI, NESSUN PRECEDENTE SIMILE
(di Alessandra Magliaro) (ANSA) – ROMA, 16 FEB – Roberto
Benigni è a Roma, sta provando, non è ancora partito per il
festival di Sanremo e c’é anche chi teme un’amara rinuncia dopo
le polemiche diventate oggi molto pesanti. Fa discutere a
livello politico ma anche dentro la Rai l’accordo prima serata
di Sanremo, valutata 350 mila euro, in cambio dei diritti home
video delle sue apparizioni in Rai. E il Codacons va dritto al
dunque chiedendo con un esposto urgente inviato oggi alle
Procure della Repubblica di Sanremo e di Roma e alla Corte dei
Conti, il sequestro dei contratti stipulati dalla Rai con Paolo
Bonolis e con Roberto Benigni, relativamente al Festival di
Sanremo 2009 "al fine di verificare se possano essere
configurabili o meno sprechi di risorse pubbliche a danno della
collettività".
Una lettera datata venerdì 13 febbraio e arrivata oggi sul
tavolo dei direttori di Pianificazione e Controllo, Sviluppo
Commerciale (dove fino a 10 giorni fa era direttore Agostino
Saccà, oggi in pensione) e Affari Legali e per conoscenza al
direttore generale Claudio Cappon, inviata dall’amministratore
delegato di Rai Trade Luca Nardello, mette in guardia la Rai sul
danno che si starebbe realizzando dando vita all’accordo-baratto
che priverebbe per sempre la Rai del Benigni homevideo. Nardello
fa due conti: seguendo un listino con condizioni trasparenti per
evitare discriminazioni di mercato, si prevedono per lo
sfruttamento dei diritti materiali Home video nel mondo un
corrispettivo base di Euro 2.200 al minuto (e negoziando
condizioni ad hoc per minutaggi consistenti). Secondo queste
cifre, se a Benigni sono stati ceduti 500 minuti, il valore di
mercato al quale potrebbe acquistarlo un editore che volesse
realizzare un dvd, sarebbe di un milione e 100.000 euro, se i
minuti arrivassero addirittura a 1000 il valore arriverebbe a
2.200.000 euro. L’accordo con Benigni, secondo la cifra
circolata in queste settimane, sarebbe di tutt’altro importo:
350 mila euro.
Tutto questo, tra l’altro, nel contesto dell’imminente
riunione della Commissione di Vigilanza Rai convocata da Sergio
Zavoli con all’ordine del giorno la nomina di sette dei nove
componenti del Consiglio di amministrazione della Rai.
Il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri arriva a
ipotizzare di "chiamare Cappon a rispondere legalmente dei
danni patrimoniali che potrebbe causare alla Rai. Invece di fare
regali a Benigni, la Rai paghi il giusto e ascolti Rai Trade che
diffida Cappon da una cessione non motivata di diritti dal
valore ingente. Siamo pronti a tutelare la Rai da sue scelte
sbagliate. E pagherebbe poi di tasca sua". Il direttore di
Raiuno Fabrizio Del Noce ha difeso le scelte Rai che a suo dire
"non ci rimette nulla". E sui diritti home video ha aggiunto:
"i diritti non sono sfruttabili se non c’é un accordo con la
controparte. Benigni non ne era in possesso e non poteva
raccogliere materiale su dvd, ma neanche la Rai poteva farlo".
E se Benigni ci ripensasse sull’onda delle polemiche, il danno
all’immagine della Rai sarebbe, si dice, clamorosa, così come
il milione di euro che perderebbe di pubblicità, tanto infatti
induce la partecipazione di Benigni in spot.
La cessione dei diritti home video mondo, in cambio della
partecipazione al festival, riguarderebbe, secondo quanto ha
appreso l’ANSA, non solo il diritto d’immagine ma anche il
master, ossia la prima copia delle immagini. E in perpetuo. E
per tutti i supporti di home video anche futuri. Non ci sono
precedenti a questa cessione totale home video, se non dello
stesso Benigni con la sua società Melampo per La Divina
Commedia. Altro esempio di cessione, più limitata, è quella
fatta a Fiorello per un dvd su Viva Radio Due.
Rai Trade, scrive nella lettera Nardello, aveva avviato una
trattativa con la Melampo che prevedeva una compartecipazione
agli utili (30-35%) da parte della Rai che così manteneva una
quota. Un accordo tipo quello realizzato nel 2006 con Mina. Una
trattativa mai arrivata all’epilogo.
L’accordo-‘barattò con Benigni avrebbe provocato le ire di
altri grandi personaggi, come Baudo e Arbore secondo quanto si
é appreso. E rischierebbe di avere conseguenze anche per
un’altra importante trattativa in corso da vari mesi, quella con
Adriano Celentano che ha chiesto alla Rai le sue immagini tv per
l’home video.
-
Sezioni:
- Rassegna Stampa
-
Aree Tematiche:
- OSSERVATORIO TV