4 Febbraio 2010

Sanremo punisce Morgan Scontro sulla droga rock

L A GIORNATA giusta per applicare alla vita i puntini di sospensione, come canta lui in Altrove. Il «ragazzo pazzo» caduto nel pozzo delle proprie dichiarazioni (faccio uso di cocaina come antidepressivo sì, no, ma) rilasciate con mancato senso del ritmo a sole due settimane dall’ inizio di Sanremo, ieri mattina si è ritrovato escluso. Morgan fuori dal Festival. Autore della decisione, il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, dopo essersi consultato con il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e con quello artistico della rassegna sanremese, Gianmarco Mazzi. Lo stesso direttore Mazza che nella serata di ieri, però, sembrava anche aprire uno spiraglio verso una qualche ricomposizione della vicenda. Primo passo, il Porta a Porta di stasera, con il cantautore protagonista. NEL MEZZO, il diluvio. Sull’ onda del plauso all’ esclusione di Morgan da Sanremo sollevata da Gasparri («finalmente un argine al degrado morale»), La Russa («decisione giusta»), Giro («non si abbia nessuna indulgenza»), in una manciata di ore si sono fatti avanti Don Gelmini («al posto di Morgan a Sanremo prendano uno dei miei ragazzi»), il Codacons («decisione saggia»), fino a Giorgio Merlo, Pd, vice presidente della Commissione Vigilanza Rai: «Una decisione responsabile. Direi quasi obbligata per i doveri a cui si deve attenere, piaccia o no, il servizio pubblico». In pochi fuori dal coro. «Escludere Morgan da Sanremo? E’ un’ ipocrisia. Io non mi sono mai drogata e l’ idea che qualcuno si droghi mi dà fastidio. Ma ognuno può fare quello che vuole», sono le parole in difesa del cantautore maudit che arrivano a sorpresa da Adriana Poli Bortone, candidata alle elezioni regionali in Puglia per l’ Udc. Dice la senatrice moderata, classe ‘ 43: «Io non lo avrei cacciato: ormai c’ è tanta gente che si droga dentro e fuori il Parlamento, a Sanremo e fuori Sanremo». Anche lei vittima, come tante signore insospettabili, del fascino intellettual-maledetto dell’ intempestivo cocainomane confesso? CHISSÀ. Però la Poli Bortone punta il dito là dove indicano insieme fronti diversi se non opposti. I giovani del Pdci come Alessandra Mussolini, i Radicali («caso Morgan tiro al piccione dell’ ipocrisia proibizionista») fino a Bobba e Adinolfi (Pd). La Mussolini propone: tutti i cantanti in gara facciano il test antidroga; proprio come Adinolfi, che consiglia di sottoporre ai test l’ intero cast del Festival alla fine di ogni serata, sottolineando che sul palco dell’ Ariston al pari di Morgan almeno quattro sono i «big» che hanno ammesso pubblicamente di avere fatto uso di sostanze stupefacenti: Povia, Fabrizio Moro, Irene Grandi e – non cantante, ma principe canterino – Emanuele Filiberto. Bobba rilancia: antidoping a sorpresa tra conduttori e ospiti di tutti i programmi Rai, «affinché chi fa uso di droghe, almeno eviti di farlo utilizzando i generosi cachet pagati grazie al canone televisivo». Non male. Da Morganopoli dritti a Raiopoli. Fino a una Rockopoli universale. Passando però prima da Sanremopoli; con i test antidroga allargati ai presentatori, agli autori, ai vertici Rai. Agli ospiti e ai superospiti. Ai giornalisti. (E’ di questi giorni l’ intervista pubblicata su Rolling Stone a un decano dei critici musicali italiani che ammette: la cocaina è un passepartout incredibile per avvicinare gli artisti, molti miei scoop sono stati facilitati dal fatto che ne facevo uso…). A CHIUDERE momentaneamente la bagarre, è arrivata il ministro Giorgia Meloni, che ieri l’ altro era andata giù durissima contro Morgan. Dopo un colloquio radiofonico con il cantautore che ammetteva tutte le sue umane difficoltà, ieri la Meloni ha teso una mano: «A Marco (il vero nome di Morgan è Marco Castoldi, ndr) dico: facciamo il tifo per te, come per tutti coloro che si trovano nella tua situazione. A Morgan dico: oggi hai una grande opportunità, quella di passare dall’ essere un cattivo maestro all’ essere un esempio positivo per coloro che ti ammirano. Dipenderà dalla onestà dei tuoi comportamenti oltre che dalla saggezza delle tue parole. Spero davvero che tu possa riscattarti». E il dg Rai, Masi: «Siamo aperti al perdono e seguiremo con attenzione un ravvedimento autentico e non strumentale di Morgan».

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