3 Dicembre 2019

Sanremo: Codacons, Ferragni rispetti norme privacy dei minori

Pronti a confronto ma tolga figlio ‘griffato’ da Instagram
ROMA
(ANSA) – ROMA, 03 DIC – “Siamo pronti ad un sereno confronto con Chiara Ferragni, e a collaborare per migliorare il mondo dei social network, ma prima la nota infuencer deve rimuovere dal proprio profilo Instagram tutte le foto del figlio, dimostrando di voler rispettare le leggi vigenti e la volontà di diventare un modello virtuoso per i giovani”. Codacons replica così in una nota a Chiara Ferragni che si è difesa con un comunicato dalle iniziative annunciate dall’associazione consumatori nel caso di una sua partecipazione al festival di Sanremo. “Non abbiamo niente di personale contro la Ferragni – viene scritto nella nota dell’associazione consumatori – e le nostre critiche non sono dirette alla persona quanto ai suoi comportamenti, che riteniamo diseducativi proprio perché la nota influencer rappresenta un esempio per tantissimi giovani che la seguono e la eleggono a modello da imitare e a cui ispirarsi. Il nostro scopo è sempre e solo il rispetto della legalità, anche nel mondo virtuale come quello dei social network, dove si applicano le stesse regole e le stesse leggi che vigono nel mondo reale”. “Ed è stato proprio il Codacons – prosegue la nota – a sollevare per la prima volta in Italia il problema della pubblicità sui social network che ha portato nel luglio 2017 l’Antitrust ad intervenire “bacchettando” vip ed influencer vari – Ferragni compresa – che colpivano i propri follower con messaggi pubblicitari occulti”. “Ed è quindi su tale aspetto che muoviamo critiche – e denunce depositate dinanzi le competenti autorità – alla Ferragni: non è possibile pubblicare su Instagram foto di bambini a scopo commerciale, perché esistono delle leggi specifiche che tutelano la privacy dei minori. Diffondere sul web le foto del figlio Leone che indossa abiti griffati, per pubblicizzare questa o quella marca, rende a nostro avviso la Ferragni un modello diseducativo per i giovani. Così come l’influencer si rende diseducativa quando associa il proprio nome ad un’acqua minerale venduta a 8 euro la bottiglia, o quando organizza una festa al supermercato dove viene sprecato inutilmente del cibo”. (ANSA).

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