SANITA’: ROMA, CORTE D’APPELLO SU ODISSEA RICERCATORE DELLA CATTOLICA
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fonte:
- Adnkronos on line
CAPELLI
Roma, 8 mar. (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Una lunga storia di
mobbing. Dopo quattro processi la vicenda ultradecennale del
ricercatore anatomo-patologo della Cattolica di Roma, Giulio Bigotti,
ha trovato termine davanti alla Corte d’appello penale di Roma: pur
applicando la prescrizione del reato di abuso di atti di ufficio a
carico di Arnaldo Capelli, oggi in pensione ma all’epoca primario del
reparto (che nei precedenti gradi di giudizio era stato condannato
alla reclusione), la Corte ha confermato la sussistenza del reato, sia
pure ai soli fini civili.
La Corte, sottolinea il Codacons in una nota, ha infatti
condannato l’imputato a risarcire i danni al ricercatore. "Dopo una
decina di denunce di errori diagnostici del suo professore – ricorda
il Codacons – Bigotti, sempre assistito dall’avvocato Michele Lioi,
dal Codacons e dall’Associazione Articolo32, fu vittima di atti di
prevaricazione ed emarginazione che gli hanno stroncato la carriera e
rovinato anche la vita familiare. Di qui la denuncia di abuso di atti
d’ufficio contro il Capelli, che dopo vari processi e condanne, sia
pure ai fini civili, essendo i reati estinti per prescrizione", ora
‘incassa’ "una nuova sentenza di prescrizione".
"Bigotti, pero’ – nota il Codacons – dovra’ avere il
risarcimento dei danni subiti e si puo’ finalmente dire che e’ stato
estromesso dalle strutture sanitarie un medico che, per coprire i
propri errori su diagnosi tumorali, aveva allontanato il ricercatore
da tutte le attivita’ dell’Istituto consentendogli l’accesso, per un
lungo periodo, soltanto alla sala delle autopsie. Nonostante tutto
cio’, paradosso dei paradossi, il Capelli e’ stato di recente nominato
professore emerito dall’ Universita’ Cattolica del Sacro Cuore".
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