SANITA`: NON CI SONO POSTI LETTO, MUORE DOPO INTERVENTO
- fonte:
- Ansa
IN AMBULANZA DA PALERMO A TRAPANI. ASSESSORE APRE UN`INCHIESTA
(ANSA) – PALERMO, 22 NOV – Saranno gli investigatori e i
funzionari dell`Ispettorato regionale alla Sanità a far luce
sulla tragica vicenda di Antonio Buscemi, un pensionato di 64
anni operato al cuore al Civico di Palermo e morto giovedì
scorso dopo avere invano cercato di raggiungere l`ospedale di
Trapani per essere ricoverato in Rianimazione. Una corsa contro
il tempo a bordo di un`ambulanza cominciata dopo che, uno dopo
l`altro, tutti i nosocomi del capoluogo, avevano comunicato
l`assenza di posti liberi nelle rispettive Terapie intensive. Ma
Buscemi non ce l`ha fatta.
I suoi familiari, in una denuncia presentata ai carabinieri
lamentano, oltre all`essere stati obbligati a trasportare il
paziente a Trapani, la scelta di effettuare lo spostamento con
l`ambulanza e non attraverso l`elisoccorso. Ma sulla circostanza
replica il responsabile del 118 siciliano, Mario Re. “Comprendo
il dolore dei parenti che hanno perso una persona cara – dice –
ma non avevamo alternative. Trasportare in elicottero un
paziente cardiopatico a così alto rischio era impossibile. A
bordo dei velivoli non c`é il defibrillatore. L`unica
alternativa era l` ambulanza. D`altronde, anche l`analisi dei
tempi di percorrenza ci ha fatto propendere per questa
decisione“.
Il prof. Re che esclude si tratti dell`ennesimo caso di
malasanità, dunque, il problema vero è il numero dei posti
letto di rianimazione disponibili nella rete ospedaliera
siciliana. “La quota ottimale è di 500 – spiega – ma ce ne
sono soltanto 320. Nel 2003, con decreto dell`allora assessore
regionale Cittadini avevamo provveduto alla riorganizzazione
arrivando a quasi 400“.
E sulla vicenda vuole vedere chiaro anche l`assessore
regionale alla Sanità Roberto Lagalla che ha disposto
un`inchiesta attraverso l`Ispettorato regionale. A dover fornire
spiegazioni ai funzionari saranno, oltre al personale del
Civico, ospedale in cui la vittima è stata sottoposta all`
intervento di angioplastica, quelli del `Buccheri La Ferla`,
primo nosocomio in cui Buscemi è stato visitato e del 118.
Dalle prime ricostruzioni dei fatti non sembrerebbe, però,
che al personale sanitario coinvolto possa rimproverarsi una
mancata assistenza. “Buscemi – si legge in una nota
dell`assessorato – è giunto all`ospedale Buccheri La Ferla con
infarto acuto, è andato in arresto cardiaco e trasferito dalla
Rianimazione all`Emodinamica dell`ospedale Civico, centro di
riferimento per l`angioplastica primaria che non poteva essere
eseguita in loco“.
Superato l`intervento di angioplastica, l`uomo doveva essere
stubato ma, essendo stato sottoposto a cure, l`operazione doveva
essere eseguita in Rianimazione. Nella Terapia Intensiva del
Civico, però, non c`era posto.
“Scattavano allora – continua la nota – tutte le procedure
per cercare immediatamente un posto libero in un nosocomio più
vicino, attrezzato per la specifica esigenza“. E` così che
Buscemi è giunto al `Sant`Antonio Abaté di Trapani dove è
arrivato in condizioni critiche“.
“Stiamo accertando i fatti disponendo tutte le procedure del
caso – dice Lagalla – Occorre sottolineare come l`uomo sia stato
costantemente seguito da personale medico e siano stati in tutti
i casi eseguite le procedure per soccorrerlo. Ci stiamo
occupando del caso soprattutto sotto il profilo della sicurezza
del paziente“.
E non mancano reazioni politiche alla vicenda: il Codacons
chiede al ministro alla Sanità di disporre controlli in tutti i
nosocomi siciliani “per ridare fiducia ai cittadini“ e il
deputato dei Verdi Massimo Fundarò annuncia la presentazione di
un`interrogazione parlamentare. (ANSA).
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