7 Giugno 2006

SANITA`: CODACONS, SERVE NUOVO PIANO EMERGENZA PER IL CALDO

SANITA`: CODACONS, SERVE NUOVO PIANO EMERGENZA PER IL CALDO




APPELLO AL MINISTRO TURCO PER MOBILITARE MEDICI E OSPEDALI









(ANSA) – ROMA, 6 giu – Con il caldo estivo, torna anche

quest`anno l`emergenza anziani: “Una vera e propria calamità“

secondo il Codacons, il Coordinamento di associazioni per la

tutela dell`ambiente e dei consumatori, che ricorda come “nella

sola estate del 2003 il caldo provocò 7.659 decessi tra gli

anziani“.

Per questo il Codacons, in una nota, sollecita il Ministro della Sanità Livia Turco a “intervenire immediatamente per

approntare un nuovo Piano di Emergenza Caldo. Le soluzioni

adottate dai suoi predecessori Storace e Sirchia, infatti, non

ci hanno mai convinto“.

In particolare, per l`associazione dei consumatori sono

inutili sia “l`obbligo dei Comuni di trasmettere alle Asl gli

elenchi di tutte le persone over 65, uno sterile elenco che non

tiene conto delle loro reali condizioni di salute“, sia “gli

ormai famosi angeli di Sirchia, 90 persone insufficienti persino

per le 4 città in cui operavano, costati la bellezza di 2

milioni di euro“.

Il Codacons, che sottolinea l`importanza ci coinvolgere i

medici di famiglia nel piano di emergenza (“Un esercito di 60

mila persone che durante tutte le emergenze degli ultimi anni è

sempre stato scavalcato“ si legge nella nota) traccia quindi

una sua personale proposta: i medici di base dovrebbero

“preparare le liste dei loro pazienti a rischio; dare consigli

su come fronteggiare il caldo ai pazienti a rischio e ai loro

famigliari; non attaccare le segreterie telefoniche e visitare

in giornata anche chi chiama dopo le 10 del mattino; in caso di

ferie dare ai loro sostituti l`elenco dei pazienti a rischio da

visitare periodicamente a domicilio“.

“Inoltre – aggiunge l`associazione – il Ministro dovrà

impedire che i reparti degli ospedali vengano smobilitati nei

mesi estivi e chiudano i battenti. Non si capisce perché si

debba consentire al personale sanitario di andare tutti in ferie

nello stesso periodo – conclude – senza un`accurata rotazione

che permetta di mantenere a pieno regime i reparti“.(ANSA).

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