17 Gennaio 2006

“Sanità in Sicilia, è emergenza“

Dopo il decesso di due neonati il ministro annuncia un piano d`intervento e fissa un incontro a Roma
“Sanità in Sicilia, è emergenza“

Allarme di Storace. Scontro in Puglia sulla morte di una donna

PALERMO – Un piano di emergenza per la sanità siciliana dopo la raffica di morti in ospedale, tredici in poche settimane: due, entrambi neonati, in meno di 48 ore tra Messina e Canicattì, in provincia di Agrigento. Ad annunciarlo è il ministro alla Salute, Francesco Storace che dopo aver riacceso la polemica a distanza con l`assessore regionale Giovanni Pistorio, dato per dimissionario dopo l`adesione all`Mpa di Lombardo, stempera i toni e fissa un incontro a Roma. “Occorre andare a fondo – dice Storace – non sono più solo tristi coincidenze. Sto lavorando per affiancare la Regione siciliana a uscire dalla crisi“. Ma da Barletta, in Puglia, un nuovo caso che segna un`altra tappa dell`emergenza. Una donna all`ottavo mese si è presentata domenica al pronto soccorso di Andria per un malore. Le hanno somministrato della tachipirina, poi è andata via dicendo che sarebbe andata a Barletta dove lavora il ginecologo che l`aveva in cura. Ricoverata per accertamenti è morta nella notte. Il marito ha sporto denuncia, da Andria ribattono che la donna ha chiesto di essere dimessa. Il magistrato ha disposto l`autopsia e il sequestro delle cartelle cliniche. In Sicilia, al lavoro dei magistrati che dovranno chiarire le cause della morte dei due neonati e le eventuali responsabilità nel meccanismo dei soccorsi, si affianca quello degli ispettori inviati dall`assessore. A Canicattì c`è da stabilire perché si sia deciso di far partorire comunque la madre del piccolo Giuseppe con un cesareo, pur non avendo a disposizione posti di terapia intensiva neonatale nelle vicinanze. Così, a parto avvenuto, l`elicottero che ha trasportato il bambino a Palermo è dovuto arrivare da Messina, impiegando per l`intero tragitto 90 fatali minuti. è questo il punto su cui ha maggiormente battuto Storace segnalando la falla del sistema del 118. Che a giudizio della Cgil sanità è “interamente da ristrutturare“. Il piano proposto da Storace punta a investire sull`area di emergenza delle risorse professionali nazionali. “Ascolteremo le proposte“, replica con fair play l`assessore Giovanni Pistorio. Che avverte, tuttavia, il rischio di “una sovraesposizione mediatica, complice il clima da campagna elettorale“. E se Storace trova modo di sottolineare che qualunque piano di emergenza dovrà essere condiviso e fatto proprio dalla Regione per effetto della “sciagurata riforma sul titolo quinto della costituzione“, i parlamentari di Dl, Rosy Bindi e Giovanni Burtone chiamano in causa la diretta responsabilità del ministro chiedendo interventi urgenti “per un servizio che nell`isola versa in condizioni drammatiche“. Lo stesso fa Giuseppe Lumia dei Ds. A temere una strumentalizzazione politica della vicenda da parte del ministro è il deputato regionale della quercia Antonello Cracolici. “Dimissioni subito dei responsabili“, invoca il segretario del Codacons Francesco Tanasi, mentre a Messina, Ignazio Barberi il direttore della neonatologia del Policlinico dove è morto Francesco, il neonato di 4 giorni spirato improvvisamente dopo una poppata, avverte: “Non creiamo allarmismi ingiustificati, l`incidenza della mortalità nel nostro ospedale è nella media, intorno al 6 per cento“.

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