Sanità, Gemelli: Non ce la facciamo più Gli ospedali religiosi bloccano i ricoveri
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fonte:
- Paese Sera
Gli ospedali religiosi bloccano i ricoveri
Il decreto di Bondi comporterà per il policlinico un taglio di 29 milioni. Il direttore sanitario: “Per ora non interrompiamo i servizi”. Invece dal 6 dicembre gli ospedali dell’Aris partiranno con il blocco dei ricoveri ordinari e delle prestazioni ambulatoriali. Il Campus Bio-medico annuncia che chiuderà un reparto. Ieri 40 associazioni hanno lanciato un appello per scongiurare “un imminente collasso del settore”. Il Codacons annuncia ricorso al Tar
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La Sanità nel Lazio cade a pezzi. Ancora di più dopo il provvedimento del nuovo commissario del Lazio, Enrico Bondi, “che taglia del 7% il budget previsto dalla Regione per le prestazioni sanitarie già erogate ai cittadini nel 2012 dalle strutture ospedaliere equiparate al servizio pubblico”. A lanciare un grido di allarme è anche il Policlinico universitario “A. Gemelli”, su cui si agita lo spettro del taglio sul budget 2012 previsto dai Decreti n. 348 e 349, “i cui contenuti – spiega l’ospedale – malgrado il precedente e recente accordo con la Regione non sono stati né negoziati né conosciuti e senza che ne siano state valutate le conseguenze”. Un taglio, quantificabile in 29 milioni di euro (che equivalgono a circa il 30% dei tagli previsti per tutte le strutture sanitarie accreditate del Lazio) che va a incidere pesantemente sul budget per l’anno in corso di 529 milioni sottoscritto il 14 settembre tra il Policlinico Gemelli e la stessa Regione Lazio, il cui ammontare è stato definito proprio in misura del riconoscimento del ruolo centrale del Gemelli nel SSR.
BLOCCATE LE NUOVE ATTIVITA’ – Di questo taglio circa 5 milioni sono relativi alle funzioni per l’Emergenza e per il Pronto soccorso senza riduzione delle prestazioni erogate. Non solo. L’ospedale spiega che “In conseguenza di tale intervento sul budget non sarà possibile aprire attività già programmate proprio con la Regione Lazio quali il potenziamento, consistente nel raddoppio dei posti letto, dell’Uoc di Terapia Intensiva Neonatale, in quanto ciò comporterebbe un aumento dei costi insostenibili da parte dell’ospedale”.
IL PIANO STRATEGICO – Il Gemelli spiega di avere nei confronti della Regione un credito di 800 milioni e di avere già tagliato le spese con l’approvazione del Piano strategico 2012-2016, che porterà entro il 2014 alla riduzione dei costi globali di oltre 70 milioni di euro “realizzata in particolare attraverso interventi di efficientamento, di riduzione dei costi di beni e servizi e del costo del lavoro, senza diminuire il numero delle prestazioni erogate e prevedendo un aumento della complessità della casistica trattata”. Un progetto che prevede anche “la riduzione – decisa autonomamente – di oltre 200 posti letto”. A questo si aggiunge “un miglioramento delle performances e dell’efficienza ottenute grazie a una riorganizzazione complessiva dell’offerta assistenziale per Poli (Emergenza, Oncologia, Donna, Cuore, Neurologia), percorsi di cura centrati sul paziente e per reparti a diversa intensità assistenziale”. La riorganizzazione, spiega l’ospedale, permetterà di raggiungere obiettivi quali la riduzione della degenza media di 1 giorno. “Inoltre, anche attraverso accordi e collaborazioni internazionali, saranno garantiti investimenti in tecnologie biomediche innovative e in ricerca tra cui si segnala l’apertura del Gemelli Clinical Trial”.
NESSUNA INTERRUZIONE DEI SERVIZI – Nonostante i tagli però il direttore del Policlinico Maurizio Guizzardi fa sapere di non avere preso in considerazione l’ipotesi di interrompere, come annunciato dai direttori generali degli ospedali religiosi classificati, le prestazioni ambulatoriali e i ricoveri ordinari. “Non è nelle nostre corde – spiega Guizzardi – Questo ospedale ha sua mission e vocazione e continueremo a garantire i nostri servizi. Il rischio, però, è che prima o poi non ce la facciamo più neanche noi. Non è la scelta giusta far pagare ai cittadini il prezzo di questa vicenda”.
IMPUGNATIVA CONTRO IL DECRETO – Il direttore amministrativo del Gemelli Marco Elefanti, fa invece sapere che “Probabilmente faremo un’impugnativa nei confronti del decreto del Commissario ad acta, Enrico Bondi. Bisogna capire se ci sono gli estremi per una sospensiva, abbiamo 60 giorni per farlo, anche se purtroppo non ci risolve il problema drammatico in cui ci troviamo”. Elefanti aggiunge: “Il dialogo con la presidente Polverini e la sua struttura c’era ed io ho apprezzato una serie di azioni inserite nel piano industriale, che richiedono una sintonia con la regione. Ci siamo incontrati più volte. Dopodiché con il passaggio del Commissario, con cui abbiamo cercato di prendere contatti, ci siamo trovati il decreto. Un provvedimento assolutamente calato dall’alto, senza alcuna concertazione”.
GLI OSPEDALI RELIGIOSI – Intanto si allungano di almeno 30 giorni i tempi per le liste di attesa. Accadrà dal 6 dicembre quando gli istituti religiosi del Lazio partiranno con il blocco dei ricoveri ordinari e delle prestazioni ambulatoriali annunciato oggi in conferenza stampa dai direttori degli ospedali dell’Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari), cioè il San Giovanni Calibita, Madre Giuseppina Vannini, Cristo Re, San Pietro, Fatebenefratelli, San Carlo Nancy, Regina Apostolorum, ospedale israelitico, Ircss Santa Lucia, Idi, passando così da 20mila a 10mila prestazioni giornaliere erogate. “Il rinvio sarà di 30 giorni, sempre se si riprenderà con la piena attività dal primo gennaio”, hanno aggiunto i direttori.
IL CAMPUS BIOMEDICO – Problemi anche per l’Università Campus Bio-Medico. “E’ un ente senza fine di lucro – dichiarano dall’ospedale – ma, a fronte dei nuovi tagli lineari, per garantire il suo futuro sarà costretta anche a una riduzione dei servizi sanitari resi ai cittadini. Con senso di responsabilità abbiamo predisposto un piano di misure per contenere l’impatto dei tagli su assistenza e personale. Sarà chiuso un reparto di degenza, sono già in atto iniziative per abbattere del 20 per cento i costi per beni e servizi e i membri del Comitato Esecutivo e della Direzione del Policlinico Universitario hanno deciso la riduzione della propria retribuzione fino a un’aliquota massima del 20 per cento dal 1° gennaio 2013”. Il Presidente del Campus Bio-Medico, Prof. Paolo Arullani, spiega: “Abbiamo dimostrato fino ad oggi di avere capacità di adattamento per affrontare le difficoltà. Da parte delle Istituzioni ci aspettiamo ora altrettanta flessibilità nel ripensare misure che rischiano di ridurre un’offerta di servizi premiata in questi anni da un numero sempre crescente di cittadini che hanno scelto la nostra struttura”.
RICORSO AL TAR – Intanto il Codacons si associa al grido d’allarme lanciato ieri da 40 associazioni e sigle sindacali del comparto sanitario contro i tagli alla sanità pubblica e privata del Lazio, “che rischiano di portare al collasso l’intero settore”. E quanto si legge in un comunicato. “La sanità pubblica e privata della regione ha già subito ripetuti tagli, che hanno avuto pesanti ripercussioni sul servizio reso agli utenti – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – Basta andare a vedere i tempi delle liste d’attesa, l’aumento dei costi di assistenza per i malati, la generale riduzione della qualità del servizio offerto, per capire che ulteriori tagli peserebbero come un macigno su un settore che appare già allo stremo. E, a pagarne le spese, sarebbero come sempre i cittadini”. “Il Codacons – prosegue la nota – ha deciso dunque di ricorrere al Tar del Lazio contro qualsiasi provvedimento del Commissario regionale Enrico Bondi che va nella direzione di una riduzione del servizio sanitario. I sindacati, le associazioni di categoria, ma anche i semplici cittadini fruitori del servizio sanitario, possono agire assieme al Codacons per impugnare i tagli e chiederne l’annullamento, aderendo all’annunciato ricorso al Tar dell’associazione, fornendo già da oggi la preadesione sul blog www.carlorienzi.it”.
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