San Camillo. Codacons. In strutture pubbliche non è ammessa l’obiezione di coscienza. Servizi vanno garantiti
Agenpress – Nelle strutture pubbliche come gli ospedali non può essere ammessa l’obiezione di coscienza. Lo afferma il Codacons, intervenendo sul caso del bando della Regione Lazio per due medici non obiettori all’ospedale San Camillo.
“I concorsi si fanno per svolgere la professione medica e i medici devono fornire agli utenti tutti i servizi garantiti dagli ospedali, compresa l’interruzione di gravidanza – spiega il Presidente Carlo Rienzi, che contesta le affermazioni del Vaticano sulla questione – Questo perché nel pubblico impiego devono essere erogati determinati servizi all’utenza, previsti dalla legge; chi non vuole prestare i servizi forniti da un determinato ente pubblico, non deve fare domanda di assunzione”.
“Un pasticcio assurdo il bando per il San Camillo, che dimostra da un lato la confusione della Regione Lazio, dall’altro i gravi errori del Ministero della salute, che non ha saputo far rispettare la legge sull’interruzione di gravidanza, portando molti cittadini a rivolgersi al mondo degli aborti illegali – prosegue Rienzi – Il Governatore Zingaretti deve ritirare l’atto in questione, perché illegittimo e inutile proprio in considerazione del fatto che l’obiezione di coscienza, scelta pienamente legittima, non può andare a discapito del servizio pubblico per cui si impegna ad operare al momento dell’assunzione”.
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