Salerno, otto candidati contro l’uscente Napoli che corre senza il Pd
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fonte:
- la Repubblica
di Andrea Pellegrino Sono otto i candidati sindaco che sfideranno l’uscente Enzo Napoli nella città di Salerno. Trentuno le liste di candidati al Consiglio comunale presentate entro le ore 12 alla segretaria generale Ornella Menna del Comune di Salerno. Nove solo a sostegno del sindaco in carica. Non ci sarà, anche questa volta, il simbolo del Partito democratico, sostituito dalle tre storiche civiche deluchiane, Progressisti per Salerno, Salerno per i Giovani, Campania Libera che confermano quasi del tutto gli uscenti, ad eccezione di sette consiglieri comunali che trovano collocazione in liste alternative, dopo lo strappo con la maggioranza. Nella coalizione governativa ci saranno invece il Partito socialista e Centro democratico che andrà in tandem con Italia viva e una lista “Progressisti e moderati” che accoglie pezzi di ex centrodestra,tra cui il consigliere uscente Giuseppe Zitarosa, con un solido passato in Forza Italia e un breve periodo nella Lega, l’ex consigliere provinciale del Pdl, Massimo De Fazio e l’imprenditore Antonio Ilardi, candidato alle Europee sotto il simbolo forzista. Il Movimento 5 Stelle, contrariamente a Napoli, si contrapporrà ai deluchiani, scegliendo la coalizione alternativa guidata da Elisabetta Barone, preside dell’Alfano I, che avrà il sostegno, tra gli altri, anche di una civica ispirata da Leu di Federico Conte, oltre che di una formazione marcatamente di sinistra, con in campo anche il già deputato Salvatore Forte,e gli ecologisti che fanno riferimento a Michele Ragosta. Sette in tutto le liste a suo sostegno. Il centrodestra trova la quadra intorno a Michele Sarno, inizialmente indicato dai Fratelli d’Italia e travolto negli ultimi giorni dal caso Priscilla Salerno, poi stroncato, non senza polemiche, con il no alla candidatura dell’attrice salernitana. Forza Italia sarà in campo con l’Udc e il Nuovo Psi mentre non ci sarà il simbolo della Lega che sceglie la dicitura più civica di “Prima Salerno”. I Figli delle Chiancarelle, storica opposizione social al “sistema deluchiano” saranno una lista a sostegno di Oreste Agosto, legale del comitato No Crescent. Pezzi del MeetUp del Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista, invece, saranno con Simona Libera Scocozza in campo con due liste. Il Movimento “Salute e Vita” che si oppone alle Fonderie Pisano, invece, sarà con propri candidati,a partire da Lorenzo Forte, nella lista “Salerno di Tutti” dell’uscente Gianpaolo Lambiase. Coalizione tutta civica, con tre formazioni, per l’avvocato Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza del Comune di Salerno.A suo sostegno anche Matteo Marchetti, vicepresidente nazionale del Codacons. Ci prova anche Maurizio Basso con “Movimentiamoci Insieme” mentre a sorpresa spunta la lista “Abilitiamo l’autismo h24″ che sarà guidata da Annamaria Minotti. Tre le sfide in famiglia. La prima tra i fratelli Ventura, Mimmo e Peppe, consiglieri uscenti, ex maggioranza Napoli, divisi tra Fratelli d’Italia e Davvero Ecologia e Diritti e la seconda tra Martina e Vanni Castellana, entrambi candidati in “Prima Salerno”. La terza in casa Lo Iudice, con Toni in campo con i Cinque Stelle e Rosalba in Progressisti per Salerno. Liste e candidati presentati, ed è subito scontro su piazza della Libertà, dopo l’annuncio della Curia di Salerno di celebrare la messa di San Matteo, il 21 settembre, nella mega piazza sul mare, attualmente ancora in fase di completamento, voluta da Vincenzo De Luca e al centro di numerose vicende giudiziarie, alcune delle quali ancora a processo. Il caso sarà all’attenzione della commissione trasparenza, dopo la richiesta dei consiglieri comunali del gruppo Oltre, che sostengono la Barone, raccolta dal presidente dell’organo consiliare Antonio Cammarota che ha chiesto che la festa patronale si svolga nella «più opportuna piazza della Concordia, evitando così – spiega – strumentalizzazioni di tipo elettorale e politico». In tutto sono quaranta i comuni chiamati al voto, nel salernitano, il 3 e 4 ottobre. I centri, al di sopra dei 15mila abitanti, oltre il capoluogo sono Battipaglia e Eboli, comune, quest’ultimo che arriva commissariato dopo l’arresto, poco dopo l’insediamento, del sindaco Massimo Cariello.
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