29 Giugno 2013

Sale l’ inflazione, per le famiglie una stangata da 419 euro

Sale l’ inflazione, per le famiglie una stangata da 419 euro

li i na stangata pari a 419 euro per famiglia. L’ inflazione in risalita a giugno è l’ ennesima mazzata che colpisce i cittadini. Secondo le stime preliminari, l’ indice nazionale dei prezzi al consumo per l’ intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’ 1,2% Confesercenti: «C’ è il rischio di una lunga fase di depressione economica. Pesa il continuo ricorso alla leva fiscale sui carburanti e, di conseguenza, sul trasporto delle merci» nei confronti di giugno 2012 (era +1,1% a maggio). Secondo l’ Istat la lieve accelerazione dell’ inflazione a giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,6%, mostrando una sensibile attenuazione della flessione su base annua (-1,7%, da4,8% di maggio). Contribuiscono all’ aumento congiunturale dell’ indice generale anche i rialzi mensili dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,4%, attribuibile principalmente all’ aumento del 6,9% dei prezzi della frutta fresca) e dei servizi relativi ai trasporti (+0,7%), sui quali incidono, in parte, fattori di natura stagionale. L’ inflazione acquisita per il 2013 è pari all’ 1,1%. A giugno l’ inflazione di fon do, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, rallenta all’ I ,2% (era +1,3% a maggio). Al netto dei soli beni energetici, la crescita tendenziale dell’ indice dei prezzi al consumo si porta all’ 1,3% (dall’ 1,5% del mese precedente). Rispetto a giugno 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,9%, dallo 0,8% di maggio, mentre quello dei prezzi dei servizi scende all’ 1,6% (era +1,7% nel mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di due decimi di punto percentuale rispetto «L’ inflazione – commenta la Confesercenti – continua a viaggiare al minimo anche se si segnala un modesto rimbalzo. Del resto con la crisi dei consumi e la stagnazione il rischio peggiore resta una fase di lunga depressione economica. Pesa il continuo ricorso alla leva fiscale sui car buranti e, di conseguenza, sul trasporto merci e probabilmente qualche fenomeno di stagionalità». Per il Codacons «è gravissimo che l’ inflazione registri un rialzo, per quanto lieve, considerato che i consumi stanno C odacons: «Questo dato è una ragione in più perché il governo annulli definitivamente l’ aumento dell’ Iva e disinneschi pericolosi rialzi dei prezzi» precipitando. È il primo rialzo, infatti, da quando è finito l’ effetto Iva, aumentata nel settembre 2011. Da allora, ossia dal settembre 2012, l’ inflazione è costantemente scesa, passando dal 3,2 per cento dell’ agosto e del settembre 2012 all’ 1,1 per cento del mese scorso. Non è, quindi, un semplice au mento di un decimo di punto, ma una preoccupante inversione di tendenza». Secondo l’ associazione dei consumatori «la ragione di questo aumento dipende certamente dalla risalita dei carburanti, ma anche dalle speculazioni sui prodotti stagionali, dalla frutta, che ha raggiunto prezzi anche tripli rispetto ai tempi della lira (basti pensare ai prezzi delle ciliegie e delle albicocche in questo momento praticati) ai pacchetti turistici che su base mensile registrano un aumento assurdo del 12,8 per cento. Una stangata che complessivamente equivale, in termini di aumento del costo della vita, a 419 euro per una famiglia tipo di 3 persone. Questo dato è una ragione in più – conclude il Codacons – perché il governo annulli definitivamente l’ aumento dell’ Iva, anche per disinnescare sul nascere pericolose aspettative di rialzo dei prezzi».

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