Saldi, le proteste dei consumatori
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fonte:
- Corriere della Sera
Il Lazio è la prima regione ad aver chiuso il periodo dei saldi estivi. Secondo il Codacons gli acquisti sono rimasti stabili rispetto allo scorso anno. A Roma vi è stata una spesa, a famiglia, di 200 euro, anche se solo il 50% dei cittadini si è avvalso degli sconti di fine stagione. A sollevare la media sono state le boutique di alta moda del centro, mentre le cose sono andate peggio in periferia. Il Codacons ha raccolto le segnalazioni dei consumatori, facendo una top ten delle proteste. Al primo posto le scritte giganti che annunciano grandi sconti, fino al 70%, ma che poi si rivelano ingannevoli. Secondo, gli «sconti falsi»: prezzi «vecchi» gonfiati così da aumentare la percentuale di sconto. Terzi, i fondi di magazzino: invece di vendere i capi della stagione appena conclusa, espongono merce fuori moda. Le proteste riguardano anche la difficoltà di cambiare la merce difettosa e la mancanza di distinzione tra merce in saldo e capi a prezzo intero. La lista delle lamentele prosegue con l’ assenza dei cartellini, le vetrine coperte che non consentono di vedere la merce da fuori, la prova dei capi negata durante i saldi e l’ atteggiamento delle commesse, in alcuni caso sgarbate e frettolose. Chiude la lista il rifiuto di pagamento con carte di credito e bancomat.
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