20 Agosto 2005

Saldi estivi, un fallimento

Saldi estivi, un fallimento
A picco le vendite: -15%

Saldi, è ancora fallimento Le vendite sono scese del 10-15% Saldi estivi, un`altra Caporetto per i commercianti. E` stato fallimentare il bilancio nelle principali città italiane. I dati medi delle associazioni dei commercianti parlano di un crollo tra il 10 e 15%, rispetto allo stesso periodo dell`anno scorso. I consumatori sembrano preferire, per risparmiare, gli spacci e le bancarelle dei mercatini. Una caduta verticale ancora più accentuata, secondo le associazioni dei consumatori, e che arriva fino a meno 20-25%. A fronte della fuga dai saldi che non sembrano più godere dell`appeal tradizionale, va registrata dunque un`attrazione trasversale tra le fasce dei consumatori per altri tipi di offerte, a prezzi concorrenziali tutto l`anno. Vale a dire outlet, grandi superfici ma soprattutto i mercatini. A differenza dei negozi, le bancarelle dei mercati fanno ormai il pienone, sia nella grande città che nei piccoli centri, e a frequentarle non sono solo le massaie ma anche consumatrici più giovani ed esigenti. “E` la vera novità delle ultime stagioni, la gente si affolla lì“, conferma il presidente della Fismo (Confesercenti), Alfredo Ricci. “Nonostante i prezzi buoni complessivamente, con sconti anche del 50-60% il bilancio dei saldi è negativo, la macchina non riparte, si è registrata una contrazione dell`8-10%“, dice Roberto Polidori, vicepresidente Federmoda Italia, aderente a Confcommercio. Al punto che le associazioni dei commercianti stanno pensando di proporre una modifica della legge Bersani. “O una data fissa per tutta Italia, o una diversa modulazione“ spiega Polidori. “Le città che possono contare sull`apporto turistico come Roma, Venezia, Firenze Milano, sono andate un po` meglio, con cali tra il 6 e l`8%. Ma la crisi è generalizzata, si salvano le griffe, i prodotti di qualità anche perchè quella fascia di consumatori risente meno della crisi economica. Per le famiglie di fascia media invece, la quota di spesa dedicata all`abbigliamento pari al 12-15% del bilancio casalingo, si va sempre più erodendo“. Il crollo verticale dell`estate 2005 è ancora più accentuato se si confronta alla diminuzione già registrata con gli scorsi saldi invernali, secondo la Confesercenti. Più ottimista Federmoda, che associa 33mila imprese al dettaglio, “ma comunque la tendenza negativa viene confermata“ osserva Polidori. Considerando oltretutto che l`estate 2004 era già stata una stagione negativa per le vendite scontate. Di contro, il boom di outlet e mercatini è invece un fenomeno registrato dalla stessa associazione del tessile della Confcommercio: “Si, c`è un indubbio sviluppo. Dieci anni fa le vendite si aree pubbliche coprivano il 6-8% del totale del dettaglio, oggi questa quota è salita fino al 12% e oltre“. Il presidente della Fismo (175mila associati tra micro e piccole imprese) snocciola i dati della Caporetto estiva del registratore di cassa: Bari meno 18-20%; Roma meno 10-15%; Napoli meno 10%; Bologna meno 5% mentre le vicine Parma, Ferrara e Cesena hanno messo a segno un più 4-5%; Palermo meno 5%; in Trentino meno 15%; meno 15% nelle città del Veneto, segno positivo invece per Genova mentre Perugia è stazionaria. “In alcune regioni, ad esempio l`Emilia, i dati sono variati molto da città a città ma complessivamente i saldi sono andati male, malissimo“ osserva Ricci attribuendo anche all`erosione dei bilanci familiari attuata dalle spese per le vacanze, le ragioni dell`insuccesso. “Saldi tutto l`anno. Chi ha più filo tessa“ è lo slogan lanciato dall`Intesa consumatori. “I saldi non pagano più. Abbattete i prezzi e via alla competizione tutto l`anno“ è il consiglio ai negozianti che arriva del presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti. E ancora, il Codacons invita tutti a “sfidare le regole e proseguire con le svendite fino al 6 gennaio in tutt`Italia. Solo quando gli italiani torneranno dalle ferie i consumi potranno impennarsi“, afferma l`associazione annunciando una diffida al ministro delle Attivita` produttive Scajola, al sindaco di Roma Veltroni e al presidente della Regione Lazio Marrazzo affinchè autorizzino il proseguimento dei saldi fino alla Befana. “Solo così si potrà superare l`emergenza congiunturale che ha colpito commercianti e consumatori“.

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