4 Luglio 2021

Saldi estivi al via in quasi tutta Italia, tra la polemica dei commercianti e le stime sui consumi: “Non torneremo ai livelli pre-Covid”

 

Un ritorno alla normalità che ha fatto storcere il naso ai commercianti. I saldi estivi del 2021 tornano, come da tradizione, agli inizi di luglio e sono già partiti in quasi tutta Italia. A differenza del 2020, quando dopo i primi mesi di emergenza sanitaria si era scelto di posticipare la grande stagione di saldi a fine mese. Un cambiamento che, dal settore, sarebbe stato necessario anche quest’anno. «È un anno ancora troppo particolare, segnato dalla pandemia, e l’estate è appena iniziata. I saldi veri e propri sull’estivo li farò a fine luglio». Perché? Un esempio: nell’abbigliamento per bambini sono in tanti quelli che ammettono di dover «Ancora vendere tutto», perché hanno finito in questi giorni la materna e «Devono ancora partire per le vacanze».

La guerra di cifre tra Confeserenti e Codacons

Ecco, le vacanze. L’altro tema di questa campagna di saldi, con le partenze ridotte dall’emergenza coronavirus e le cifre di previsione di spesa fra associazioni dei consumatori e organizzazioni dei commercianti che non permettono di essere troppo ottimisti. Il sentimento che emergono dal dal sondaggio sulle vendite di fine stagione estive condotto da Swg per Fismo, l’associazione delle imprese del commercio moda aderenti a Confesercenti, su un campione di consumatori residenti in Italia vede un «alto interesse dei consumatori: il 52% dichiara di voler approfittare dei saldi estivi per fare uno o più acquisti, mentre il 27% deciderà in base alle occasioni. Prevista una spesa media di 285 euro a famiglia, pari a 124 a persona». Consumatori che mostrano un alto gradimento dell’evento: per il 48% i saldi sono un’occasione per i consumatori, mentre per il 19% è una bella tradizione da rispettare. Solo il 24% ritiene che ormai sia un metodo di vendita superato. Il budget medio nasconde, però, una forte polarizzazione. Un italiano su tre si terrà sotto i 100 euro, mentre il 20% spenderà più di 200 euro. Rimane protagonista dei saldi la rete del retail fisico: il 46% segnala di voler acquistare presso negozi brandizzati o una grande catena, il 39% presso un negozio indipendente e il 29% in un outlet, mentre solo il 27% dichiara di voler acquistare un prodotto anche su internet.

I saldi sono partiti subito con sconti record fino al -50%, ma le stime di Confesercenti circa la spesa pro-capite dei cittadini durante i saldi estivi sono per il Codacons «eccessivamente ottimistiche, e dovranno fare i conti con una realtà purtroppo diversa». L’associazione dei consumatori ha aggiunto, nella nota: «Condividiamo le previsioni che vedono una crescita del numero di cittadini interessati ai saldi e propensi a fare acquisti nel periodo di sconti, una quota che quest’anno, in base alle nostre stime, raggiunge il 57% degli italiani – spiega il Codacons – Le vendite, seppur positive e con un incremento compreso tra il +15% e il +20% rispetto al 2020, rimarranno tuttavia al di sotto dei valori pre-Covid». I saldi risentiranno, infatti, della «concorrenza dell’e-commerce, della diminuzione del numero di turisti stranieri presenti nel nostro Paese e delle incertezze economiche delle famiglie generate dalla crisi sanitaria».

Ma cosa si comprerà? Gli italiani cercheranno soprattutto calzature, acquisto indicato dal 63% del campione, seguito da maglie e magliette (40%) e – a grande distanza – da camicie e camicette (19%). Seguono l’intimo (segnalato dal 18% dei rispondenti), costumi da bagno e accessori mare (17%) e borse, cinture, portafogli e piccola pelletteria (10%). I sladi e soprattutto il Covid, che lo scorso anno ha ridotto fortemente le vendite durante il periodo di sconti stagionali, rischiano di far comparire nei negozi una quantità record di fondi di magazzino. Ma per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, «le aspettative di spesa media a famiglia per questi saldi estivi sono in crescita rispetto allo scorso anno +21%, ma ancora in perdita sui livelli pre-Covid di almeno il 40%, considerando anche l’assenza dello shopping tourism che da solo vale circa 800 milioni di euro facendo registrare uno scontrino medio nella moda di 861 euro. Il settore – fa notare – ha perso, durante il lockdown, il 35% della propria capacità lavorativa, a causa della chiusura forzata per decreto, tra le pochissime attività commerciali, dei negozi di moda per 138 giorni. Auspichiamo, quindi, che siano saldi all’insegna della positività, dato l’incremento del clima di fiducia».

Il punto del Centro consumatori italiani
«Questa stagione deluderà molto chi si aspetta una ripresa delle spese e dei consumi e per tanti e diversi motivi. A cominciare dai saldi per i quali, non prevediamo, attraverso un nostro campione Nord-Centro-Sud, che possano essere coinvolte sopra la percentuale del 33% con una spesa a nucleo di circa 130 Euro pari a un complessivo di circa 1,1 miliardi di euro. Bisognerà aspettare ancora per vedere segnali di ripresa, purtroppo». Così Rosario Trefiletti, segretario del Centro consumatori italiani. Negli ultimi mesi inoltre, annota ancora, «per il fallimento e la chiusura di molti esercizi e comunque per la loro crisi molti prodotti sono stati venduti attraverso varie promozioni, ed inoltre sempre di più queste vendite sono avvenute e avvengono tutt’ora on-line».

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