Saldi estivi al via in anticipo, tutte le date e i consigli per gli acquisti
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fonte:
- Kataweb news
Le svendite quest’anno partono prima, tanto da poter essere definite di "inizio stagione". Ad aprire i giochi – venerdì 2 luglio – saranno Basilicata e Campania, seguite il giorno dopo da mezza Italia: Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Abruzzo, Molise, Sicilia e Umbria. Ultimo il Veneto
TABELLA Il calendario regione per regione
I saldi sono tornati. Inutile, ormai, chiamarli “saldi di fine stagione”. Soprattutto quest’anno in cui l’estate vera e propria non s’è ancora fatta vedere.
Ad aprire i giochi – venerdì 2 luglio – saranno Basilicata e Campania, seguite il giorno dopo da mezza Italia: Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Abruzzo, Molise, Sicilia e Umbria. L’ultima regione è il Veneto, dove si potrà acquistare a prezzi ribassati solo a partire dal 17 luglio fino al 31 agosto: un mese e mezzo. Un tempo assai ristretto se confrontato a regioni come Campania e Friuli Venezia Giulia, dove gli sconti partiranno a inizio luglio per concludersi a fine settembre.
Le previsioni. Quest’anno si spenderà come dodici mesi fa. Nella peggiore delle ipotesi potrà esserci una leggera flessione. Sicuramente gli italiani non potranno permettersi di spendere più degli anni passati. La crisi economica c’è e continua a farsi sentire. Anzi, è questo il momento in cui colpisce di più, proprio perché aggredisce i posti di lavoro. E allora ecco che Codacons e Adiconsum si allineano: secondo le due associazioni, le famiglie non spenderanno più di 180 euro per ritoccare il guardaroba. Proprio come nel 2009.
Più pessimista Roberto Manzoni, presidente di Fismo, la Federazione nazionale del settore moda: “Anche se stiamo ancora raccogliendo i dati e non c’è nulla di ufficiale, è inutile illudersi: una flessione ci sarà. Anche del 5-6% rispetto al 2009. Penso sia normale”.
Saldi liberi? Come ogni anno, le associazioni di consumatori tornano a chiedere la liberalizzazione dei saldi. Si tratta, in sostanza, di lasciare libera scelta ai commercianti su quando e come applicare gli sconti sulla merce, senza imposizioni regione per regione. Finora succede solo in provincia di Trento, dove ogni negoziante può decidere le date a suo piacimento, a patto di non mantenere i saldi per più di 60 giorni. Chi difende i consumatori ritiene questa misura ormai datata e in contrasto con le regole dell’Unione Europea sulla concorrenza.
“Parliamoci chiaro, i saldi sono già liberalizzati di fatto”, ammonisce Pietro Giordano, segretario nazionale di Adiconsum, riferendosi ai cosiddetti “pre-saldi”. Una misura applicata da grandi e medi esercenti che funziona così: qualche settimana prima dei saldi ufficiali il negoziante informa via mail o sms i clienti affezionati per invitarli ad acquistare in anticipo i migliori capi a prezzo scontato.
Il vantaggio è per entrambe le parti: il commerciante si porta avanti rispetto ai tempi stabiliti dalla legge e il cliente si accaparra i vestiti più appetitosi per pochi soldi. Insomma, secondo Adiconsum – e non solo – tanto vale aprire una volta per tutte un mercato che si sta già regolando da solo. Più cauto Manzoni della Fismo: “Estendere i saldi a tutto l’anno andrebbe a solo vantaggio della grande distribuzione e sancirebbe una crisi irreversibile dei piccoli commercianti”.
Qualcosa, però, si sta muovendo: le associazioni di consumatori si riuniranno presto intorno ad un tavolo insieme a Confcommercio e Confesercenti proprio per parlare di saldi liberi.
Nel frattempo, però, c’è chi si accontenterebbe di una data comune: anche quest’anno, infatti, non sono mancate le piccole guerre tra regioni confinanti. La regola del gioco è: chi parte per primo si accaparra anche i clienti delle città vicine, ma fuori regione. In quest’ottica si possono leggere le decisioni di Abruzzo e Molise di anticipare i saldi dal 10 al 3 luglio, per evitare il pellegrinaggio dei propri cittadini verso le vicine Basilicata, Campania e Lazio.
Ma anche in questo caso, la situazione potrebbe presto cambiare. La Fismo sta infatti cercando di trovare un accordo con le Regioni per mettere fine alla selva di date e lasciarne solo tre: una per il nord Italia, una per il centro, una per il sud e le isole maggiori.
Consigli utili. Spesso, le fregature sono travestite da grande affare. Soprattutto durante i saldi. Per questo, prima che inizi il periodo degli sconti è meglio fare un giro nei vostri negozi preferiti e prendere nota dei prezzi. Sarà facile, a saldi iniziati, capire se lo sconto applicato è reale o se il negoziante ha truccato il cartellino. In questo modo, poi, potrete confrontare facilmente i prezzi dei diversi negozi. Ricordate che gli esercenti sono obbligati a esporre sul cartellino il prezzo vecchio, la percentuale di sconto e il prezzo scontato.
Prima di concludere l’acquisto chiedete prima ai commessi se il prodotto che vi interessa è in saldo o se risulta come “merce ordinaria”. Spesso, nella ressa i cartellini possono confondersi.
Se la merce è danneggiata o non conforme, avete diritto a farvela sostituire o a farvi ridare i soldi. Il negoziante non può negarvi questo diritto, neanche se il prodotto è scontato. Per questo motivo, il venditore deve sempre segnalare ai clienti se un capo è difettoso. Dopo l’acquisto, il cliente ha 60 giorni per segnalare il difetto e chiedere il cambio della merce. Per poterlo fare è necessario lo scontrino: bisogna conservarlo con cura.
Avete sempre diritto a provare i capi prima di acquistarli. Unica eccezione: la biancheria intima.
In alcuni negozi, il negoziante vuole essere pagato solo in contanti. Ma se sulla vetrina del negozio è esposto l’adesivo della carta di credito, è obbligato ad accettarla. Anche se deve sobbarcarsi un piccolo costo aggiuntivo.
Infine, se avete dei dubbi, potete sempre rivolgervi allo Sportello “Pronto Saldi 2010” aperto dal Movimento difesa del cittadino che offre consulenza e informazione tramite gli esperti: si può scrivere una mail a [email protected] oppure chiamare lo 06/4881891 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13.30).
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