Saldi, domani il via I consigli per gli affari
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fonte:
- Il Centro
PESCARA Con i consumi a picco del 20% per il Natale appena trascorso, domani inizia, anche in Abruzzo, la stagione delle speranze, quella dei saldi invernali. Speranze dei commercianti di recuperare una parte degli incassi che la crisi si è mangiata; e speranze dei consumatori che cercheranno di acquistare tutto quello che hanno visto esposto nelle vetrine dei negozi negli ultimi due mesi ma che la paura o l’ impossibilità di spendere ha impedito di comprare. Analizzando le spese degli italiani per il Natale 2012, le principali riduzioni dei consumi rispetto al 2011 si sono registrate nel settore regali, con cali drastici degli acquisti fino al -20% per abbigliamento, calzature, arredamento e oggettistica per la casa. Anche il settore dei viaggi, della ristorazione e della cultura ha subito una flessione (-15%). Molto meglio per il comparto dei giocattoli, dell’ informatica e hi-tech, mentre si è speso addirittura più dello scorso anno (mediamente il 5% in più) per gli alimentari. In questi dati c’ è, però, chi legge il bicchiere mezzo pieno anzichè quello mezzo vuoto. E’ il caso di Roberto Manzoni, presidente nazionale della Fismo, la Federazione italiana settore moda aderente alla Confesercenti. «Siamo preoccupati, ma è indispensabile un po’ di ottimismo», dice Manzoni. «I dati di dicembre sono stati meno drammatici del previsto, con un calo degli acquisti del 10% a fronte di attese peggiori, ed i saldi che hanno appena preso il via continuano a rappresentare una buona occasione per consumatori ed esercenti. I saldi, con sconti che oscilleranno tra il 30 ed il 50%, continuano a rappresentare una buona occasione di risparmio per le famiglie italiane ed una opportunità per gli imprenditori di recuperare le perdite registrate a causa della crisi economica, del calo dei consumi, dell’ aumento di tasse e costi di gestione». I saldi – che in Abruzzo andranno avanti fino al 3 marzo – non riguarderanno solo l’ abbigliamento. La Coldiretti, infatti, fa sapere che saranno offerti a prezzi scontatissimi anche generi alimentari tipici del periodo delle feste natalizie come cotechini, pandori, panettoni, torroni, frutta secca, lenticchie, spumanti ed altre specialità. «Si tratta spesso», sottolinea la Coldiretti, «di molti alimenti tipicamente natalizi che non possono essere conservati per il prossimo anno». Con le offerte proliferano anche i consigli per gli acquisti diffusi dalle associazioni per la tutela dei consumatori. Come il Codacons, che ha messo a punto una sorta di decalogo per evitare passi falsi nell’ acquisto.Ecco le 10 regole consigliate dal Codacons. 1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’ articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. 2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’ avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. 3) Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. 4) Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. 5) Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’ acquisto). 6) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’ acquisto. 7) . Non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. 8) Prova dei capi: non c’ è l’ obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. 9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’ adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. 10) «Se pensate di avere preso una fregatura», conclude l’ associazione, «rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani». (g.d.t.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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