Sacchetti della spesa irregolari, esposto in Procura del Codacons

il presidente: «la plastica danneggia gravemente l’ ambiente» franco conte
L’ INDAGINE PADOVA A Padova il 69% dei sacchetti utilizzati dai banchi di mercato per imbustare frutta e verdura e irregolare, come lo è il 60% degli shopper utilizzati dai fruttivendoli della città. Un numero così elevato da piazzare la città del Santo tra le prime dieci fuorilegge d’ Italia e da portare il Codacons che ha condotto l’ indagine a depositare un esposto in Procura per truffa aggravata, omesso controllo e vigilanza, danno ambientale, pericolo per la vita o l’ incolumità personale, violazione del Testo unico ambientale, pericolo per la sicurezza la salute e l’ incolumità pubblica, e chiedendo anche di valutare la chiusura degli esercizi commerciali coinvolti. L’ indagine, svolta in aprile, ha portato a scoprire come siano i banchi dei mercati delle piazze e i negozi del centro i più propensi a fornire ai clienti sacchetti non certificati, cosa che non avviene invece nei supermercati dove vengono utilizzate solo le bioshopper” – sacchetti compostabili – come imballaggio primario per i prodotti di gastronomia, macelleria, pescheria, frutta verdura e panetteria. A Padova la media dei banchi che utilizza sacchetti di plastica non biodegradabile è del 69% (contro una media nazionale del 72,1%); nelle frutterie la percentuale di irregolarità scende al 60% (67% la media nazionale). Ci sono poi gli shopper fallaci, quelli cioè spacciati per compostabile ma in realtà di plastica comune, riscontrati nel 12% dei banchi di Padova esaminati e nel 16% delle frutterie. Sui banchi dei mercati solo il 19% dei sacchetti è risultato regolare, contro il 24% di regolarità delle frutterie. «Non vogliamo far arrestare nessuno spiega Franco Conte, presidente regionale di Codacons – ma richiamare l’ attenzione alla legalità. Il danno che fanno i sacchetti è anche un danno culturale nel cammino all’ educazione all’ uso di materia riciclabile». Nicola Munaro.

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