Roma Tre, il Tar “boccia“ le tasse
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fonte:
- L`Unità
Accolta l`istanza presentata dal Codacons in rappresentanza di un gruppo di studenti dell`ateneo contro aumenti e nuove fasce di reddito.
Il rettore: “Era un provvedimento che garantiva equità“
Il nuovo sistema di contribuzione dell`università Roma III è stato sospeso dal Tar. I giudici amministrativi della III sezione bis, presieduti da Saverio Corasaniti, hanno accolto l`istanza presentata dal Codacons in rappresentanza di un gruppo di studenti dell`ateneo: per questo anno accademico si ritorna alla vecchia divisione in 4 classi di reddito. Gli avvocati dell`associazione di consumatori, Carlo Rienzi e Gino Giuliani, esultano: “La decisione del Tar – dicono – dimostra come il prezzo di un servizio importante come l`istruzione universitaria non possa essere deciso arbitrariamente, e che gli aumenti devono essere giustificati da un miglioramento del servizio reso agli studenti“. In realtà la sentenza non entra nel merito del provvedimento adottato dall`università a marzo 2006 (con il consenso dei rappresentanti degli studenti), ma parla di insufficienza del “lavoro istruttorio svolto dalla Commissione bilancio“. Il rettore Guido Fabiani si dice pronto a fornire tutta la documentazione necessaria, benché disponibile a rispettare la decisione. “Mi indigna che si parli impropriamente di aumenti. Siamo passati da 4 fasce a 56 fasce contributive per garantire i principi di equità, solidarietà e progressività“, spiega il rettore del terzo ateneo capitolino, “si tratta di un provvedimento di giustizia sociale: le tasse sono scese per i redditi più bassi e sono aumentate per i redditi più alti“. Nel nuovo sistema, in pratica, la retta oscilla da un minimo di 365 euro, per redditi Iseeu (un`attestazione calcolata sulla base di diversi parametri) al di sotto dei 13 mila euro, ai 1462 per dichiarazioni al di sopra dei 68 mila euro. In mezzo 56 “gradini“ da 20 euro ciascuno di differenza. “Il 40% degli iscritti prima evitava di comunicare il proprio reddito – continua Fabiani – finendo così per rientrare nella fascia più alta che era comunque accessibile per chi ha grosse disponibilità. Così, invece, tutti sono costretti a dichiararlo“. La ristrutturazione della contribuzione non ha incontrato, nel suo percorso, un`accesa resistenza da parte degli studenti. “Era necessaria – dice Davide Palmisano, rappresentante degli studenti al Cda di viale Ostiense – abbiamo confrontato diversi modelli e questo ci è sembrato il migliore ma l`ateneo non ha pubblicizzato bene il cambiamento, come noi avevamo chiesto per permettere agli iscritti di recarsi al Caf in tempo“. Si tratta di un metodo “più giusto“ anche per Fabiola, portavoce dei collettivi, ma a patto “della garanzia di ottenere più servizi“. MA SECONDO alcuni studenti il nuovo metodo è più giusto di quello precedente.
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