ROMA, TRASCINATA DA METRO, CODACONS: ASSURDO INDAGARE SOLO MACCHINISTA
TRENO NON DOVEVA RIPARTIRE CON PORTE APERTE E SISTEMI DI EMERGENZA A BORDO AVREBBERO POTUTO EVITARE DANNI ALLA PASSEGGERA
Ancora una volta un grave incidente nel settore dei trasporti pubblici viene interamente scaricato sui dipendenti attribuendo le responsabilità all’errore umano. Lo afferma il Codacons in merito agli sviluppi del caso della donna rimasta intrappolata tra le porte della metro B alla stazione Termini.
“I sistemi di sicurezza a bordo di treni e metro servono proprio ad impedire che sviste dei macchinisti o errori umani possano determinare incidenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Al di là delle responsabilità di chi conduceva il convoglio dove è rimasta intrappolata la donna, è evidente a tutti che il treno non sarebbe dovuto ripartire con le porte aperte. Altrettanto palese è che i sistemi di emergenza a bordo devono funzionare tutti e correttamente e, in base a quanto emerso, nonostante l’azionamento delle leve il treno non si sarebbe fermato e le porte non si sono aperte in tempo utile. Al contrario un corretto funzionamento delle leve di emergenza avrebbe potuto evitare o ridurre i danni subiti dalla passeggera”.
“Pertanto riteniamo scandaloso e offensivo nei confronti degli utenti ricondurre tutte le responsabilità del caso al macchinista del treno, quando si dovrebbe indagare a fondo sui sistemi di sicurezza della metro romana e sul loro corretto funzionamento” – conclude Rienzi.
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